COCCHIO TRIONFALE DELL’ANTIMONIO
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Descrizione
Le opere di Basilio Valentino si inseriscono in un periodo di particolare importanza per la storia dell’alchimia: quel XVII secolo che conobbe una particolare fioritura di trattati ermetici e che assistè alla nascita di una concezione razionale e «moderna» che andrà considerando sempre più la crisopea come una sorta di prechimica.
Appaiono in quell’epoca le opere di Michael Maier, di Robert Fludd, di Heinrich Khunrath così come vengono alla luce i documenti dei Rosa-Croce. Nel 1666 appare a Venezia la Lux obnubilata (pubblicata sempre in questa collana) che ha presso i contemporanei non poca risonanza per la dottrina esposta. Le opere di Basilio Valentino incominciano ad essere stampate nel 1602.
Il trattato del monaco benedettino, che qui si presenta nel volgarizzamento di Carlo Baci (finora sconosciuto e di cui dobbiamo l’edizione a Mino Gabriele), è un misto di conoscenze metallurgiche e metafisiche. Vi si trovano vere e proprie formule chi-miche insieme ad una profonda simbologia dello spirito.
L’opera, comunque rarissima, si differenzia dalle altre di Basilio Valentino proprio perché nel Cocchio trionfale dell’Antimonio l’insegnamento alchemico è dichiarato sia nella chiave chimico-operativa che nella sua più esplicita chiave mistica.
La prefazione di Mino Gabriele che ha curato questa edizione fornisce il preciso quadro storico di questo prezioso testo alchemico.
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