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SULLA STRATEGIA

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Descrizione

Il Huainanzi, manuale del Principe o Maestro di Huainan, è una notevole opera filosofica cinese del II sec. a.C. ancora poco conosciuta ma di fondamentale importanza per la filosofia e il pensiero che racchiude. Il capitolo XV, Sulla strategia, è dedicato all’arte della guerra e alla gestione del conflitto. La sua lettura rivela i princìpi fondamentali del Dao così come dovrebbero essere applicati alla strategia militare, fino a giungere alla loro massima espressione: vincere senza combattere.
È solo seguendo il Dao che l’uomo – nel caso specifico il sovrano e il comandante – può agire in sintonia con il flusso naturale della vita. È questa la strategia più efficace di tutte.
La dialettica del pensiero cinese è sempre stata una questione di equilibrio: il gioco della complementarietà e opposizione di yin/yang, che è alla base di qualsiasi fenomeno, rappresenta l’emergere di una dinamica continua che si proietta su tutto l’esistente e che perciò diviene sociale, politica, psicologica, artistica, intima. Il conflitto non è altro che ricerca di equilibrio. Se i princìpi che regolano l’universo si fondano dunque su questa dinamica e se sono gli stessi che regolano quelli umani, risulta evidente che un manuale di guerra altro non è che un trattato sulla pace nel quale la prospettiva massima è quella di vincere senza dover incrociare le armi, rendendo così l’azione di guerra perfettamente inutile. Come dice il testo, chi è abile nel combattere – conoscendo quelli che sono i fattori in gioco, ovvero le chiavi di armonia e disarmonia – “ottiene la vittoria prima”. Se la chiave della “vittoria” sta nella capacità di previsione che deriva dalla comprensione della coerenza insita nei processi naturali, l’auspicio è che la lungimiranza possa divenire un termine chiave in un cambio di prospettiva del pensiero e dell’agire nel quale la cooperazione degli opposti rappresenti una via per il vivere comune.
È così che questa antica opera risulta ancora più attuale in un contesto come quello contemporaneo, in cui sempre più si ravvisa l’esigenza di una chiara visione e di saggezza nell’indirizzo della vita comune.
In uno dei folgoranti passi del volume è scritto:
«Chi è abile nell’uso delle armi prima coltiva il perfezionamento in se stesso e poi lo richiede agli altri; prima si rende invincibile e poi cerca la vittoria».

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