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LA DEA CHE SCORRE

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Descrizione

Questo studio, che si avvale in parte di una ricerca sul campo, esplora i significati dello yoga tantrico, riscoprendo la rilevanza della matrice femminile nella religiosità hindu.

In particolare si incentra sull’antico Assam, dove la sacralità rituale è imperniata da tempo immemore sul culto della Dea. L’antica tradizione assamese, che venera la Dea Kàmàkhyà, è considerata una delle vene originarie del fenomeno tantrico nel suo complesso.

L’Autrice ha ricevuto personalmente il primo livello di iniziazione sotto la guida del corpus sacerdotale di Kàmàkhyà e ci accompagna attraverso un documentato quanto affascinante viaggio nell’essenza del tantrismo hindu.

L’analisi parte da un’India molto arcaica e arriva a farci comprendere che cosa chiamiamo yoga oggi (in un mondo in cui questo termine rischia di perdere senso e fisionomia), senza mai banalizzare le sue sfaccettate valenze.

Viene riscoperta la natura fluente della femminilità nell’India antica; il cosmico fluire dell’esistente costituisce il carattere energetico e sapienziale del principio femminile, che incarna la potenza generativa e l’ordine coerente di madre natura.

Viene quindi indagata l’essenza del cosiddetto tantrismo non duale sviluppatosi nel Medioevo in Kasmir a confronto con la tradizione più trasgressiva – detta della mano sinistra – ancor oggi fiorente, ma rigorosamente segreta.

Ne emerge una visione dello yoga ancora poco conosciuta ed esplorata. Nel tantrismo hindu la corporeità diviene fluente saggezza incarnata: la mente si dissolve nel gesto fisico. Lo yoga tantrico si qualifica quindi come veicolo di conoscenza concreta che attraverso il dispiegarsi dei sensi arriva a dissolversi nel senza forma.

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