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SEGNI PARTICOLARI

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Descrizione

  • Astrologia, miti e sabotaggi in amore

«Amare è dare ciò che non si ha, a qualcuno che non lo vuole», affermava Jacques Lacan. Attraverso questo paradosso, Giuseppe Sorgi ci fa scoprire perché spesso ci ostiniamo a boicottare la felicità.

“Segni particolari” è un teatro in cui vanno in scena, una dopo l’altra, le caratteristiche assurde e tragicomiche di ognuno, raccontate con le suggestioni dell’astrologia e la profondità della mitologia. Alla fine di questo viaggio la domanda più frequente non sarà più “di che segno sei?” ma “qual è il tuo sabotaggio?”

… amicizia lunga. Se vi aspettate un libro che vi guidi più o meno ironicamente verso il segno giusto, non avventuratevi oltre: rimarreste assai delusi.

Qui si tenterà l’esperimento opposto: si cercherà di comprendere attraverso i segni zodiacali – e i loro rispettivi impulsi caratteriali – come e perché fuggiamo dall’amore, evitandolo o distruggendolo.

Se per un verso molti reclamano a gran voce il desiderio di incontrare la persona “giusta” (quella con cui costruire un rapporto appagante, duraturo, una storia che finalmente metta in scacco delusioni e solitudine), dall’altro però negli stessi cuori alberghi lo spiccato talento di sabotare l’amore. E questo con impareggiabile abilità. Un’abilità direttamente proporzionale alla sequela di recriminazioni, nevrosi, lacrime, sensi di colpa e accuse. Reiterando il tutto in un monologo che non presenta alcuna evoluzione.

Allo stesso modo, quando si parla di relazioni nascenti, future o sperate, l’accento viene posto quasi sempre su come deve essere l’altro, su cosa cerchiamo nell’altro e su cosa all’altro chiediamo, così da annientare di per sé il termine “relazione”, perché l’altro a priori non c’è. C’è soltanto il suo fantasma. Un deleterio mix di proiezioni e aspettative le cui radici partono da lontano, affondando nel tombino delle nostre peggiori fragilità e futilità. Allora un dubbio si insinua: siamo davvero sicuri di sapere cosa cerchiamo in una relazione, come e perché scegliamo quella persona? E soprattutto, è sufficiente l’inflazionato e autoreferenziale verbo “amare” per giustificare scelte tanto accorate nelle intenzioni, quanto nefaste nei fatti?

Se la risposta è no, allora occorre un pizzico di coraggio per osservare le cose da un altro punto di vista. «Amare è dare ciò che non si ha, a qualcuno che non lo vuole», afferma il celebre psicologo francese Jacques Lacan.

Con un pizzico di autocritica possiamo utilizzare l’astrologia come pretesto per indagare dentro alcuni nostri comportamenti e rintracciare, una buona volta, la nostra parte di responsabilità nella catastrofe amorosa.

Ammettiamolo: siamo infatti maestri indiscussi nell’usare in modo più o meno consapevole strategie infallibili per scegliere il partner più devastante. Distruggerci, rialzarci, non imparare un bel niente e fiduciosi ripetere il copione. Perché? Già, perché? Perché ci fa comodo. Molto comodo.

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