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PEDAGOGIA

16,00

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Descrizione

Afferma Kant: «L’uomo è l’unica creatura che deve essere educata».
Le lezioni di pedagogia che il grande filosofo tenne nella sua Università, furono raccolte da un suo allievo, Theodor Rink, e date alle stampe in forma di libro intitolato Pedagogia, nel 1803. Il pensiero di Immanuel Kant è conosciuto per la sua profondità e per l’influenza che ha avuto su tutto il pensiero filosofico degli ultimi due secoli. Questi scritti, che rivedono la luce nella traduzione di un altro filosofo, Nicola Abbagnano, “mancano” dal mercato librario italiano da circa settanta anni. Dice Abbagnano nella sua Introduzione: «Nella sua sostanza dottrinale, l’opera è perfettamente conforme alle direttive fondamentali della dottrina kantiana. Sebbene sia evidente che Kant tenesse presente nelle sue lezioni di pedagogia le opere di Locke e di Rousseau, il concetto di educazione che ne risulta e il metodo additato sono originali e genuinamente kantiani. Si può dire che anche nella pedagogia Kant abbia portato il contributo della sua meditazione filosofica, nonostante la maniera indiretta e pressoché involontaria nella quale tale contributo è stato utilizzato».
L’approccio di Kant è assolutamente attuale, anzi, alcune sue proposte e idee sarebbero da utilizzare tali e quali nella nostra società in cerca di valori. Dice ancora Abbagnano, a mo’ di chiusa: «L’uomo che, in quanto essere naturale, non si sottrae al determinismo della natura fisica, come essere morale attua la sua vera, natura, che è la libertà. Perciò, in quanto agisce moralmente, in quanto si conforma alla legge morale, l’uomo ha in vista la realizzazione della vera umanità, pone a se stesso l’umanità come fine. La legge morale si può pertanto anche esprimere dicendo: “agisci in modo che l’umanità nella tua e nell’altrui persona valga soltanto come fine, mai come mezzo”. Da ciò scaturisce il valore assoluto della persona umana che attua in sé la vera essenza dell’umanità e raggiunge quindi una dignità che è sconosciuta agli altri esseri della natura. Avendo in vista la dignità della persona umana e dell’umanità in generale, l’uomo agisce moralmente e diventa partecipe della realtà intellegibile, che è quella del mondo morale».

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