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MIRCEA ELIADE

12,50

Esaurito

Descrizione

  • La forma della tradizione e del sacro

Perché un nuovo libro su Mircea Eliade? Le risposte potrebbero essere tante e diverse: perché, senza essere un filosofo, egli è stato uno dei pensatori più influenti del XX secolo; perché ha segnato una svolta cruciale nello studio dei fenomeni religiosi; perché una parte notevole della sua opera è ancora ignota o malnota al pubblico colto e di non facile accesso – per motivi diversi – anche agli specialisti accademici; perché sul suo conto si è ormai diffusa una leggenda nera per dissipare la quale è indispensabile che si diffonda la conoscenza dei documenti originali inquadrati filologicamente nel loro contesto storico senza distorsioni arbitrarie.

Ma si riassumono in fondo in una: interrogarsi su Eliade, la cui vita è stata quasi coeva del secolo testé trascorso, è come interrogarsi sulla storia spirituale di un passato in cui affondano le nostre radici presenti. L’Italia, non solo quella del Rinascimento, è stata quasi una seconda patria per il romeno Eliade, forse a maggior titolo della Francia e dell’America, dove aveva posto la sua residenza.

E tutti italiani sono i nove autori di questo libro che però affronta temi e problemi di respiro universale. Della vita e della visione del mondo (eros, politica e religione) di Eliade si occupano Casadio e Scagno. Prandi e Ravasi trattano aspetti chiave della teoria del sacro (il tempo e la storia; la trasmutazione alchemica).

Le tangenze del pensiero di Eliade con quello di altri studiosi della religione (I.P. Culianu, E. Zolla, S. Parpola) sono esaminate da Marchiano e Mander. Due contributi (Montanari e Angelini) approfondiscono i rapporti con J. Evola ed E. de Martino, che di Eliade furono compagni di lungo corso.

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