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LIBRO DI ENOCH

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Descrizione

“Tutto il tempo che Enoch visse fu di trecentosessantacinque anni. Enoch camminò con Dio, poi scomparve, perchè Dio lo prese.”

“Tutto il tempo che Enoch visse fu di trecentosessantacinque anni.

Enoch camminò con Dio, poi scomparve, perchè Dio lo prese.”

Enoch è un personaggio biblico antidiluviano, ses­to discendente diretto di Adamo ed Eva lungo la linea di Set (la cosiddetta “grande genealogia dei Setiti” nel capitolo 5 della Genesi). E citato nel Libro della Genesi (5, 21-23).

Figlio di Iared, genera a sua volta Matusalemme, il nonno di Noè.

Particolare la sua fine: “Enoch visse in tutto 365 anni, e camminò con Dio, poi non fu più veduto, perché Iddio lo prese”.

Questo enigmatico versetto ha fatto nascere la tradizione secondo cui egli sarebbe stato rapito in Cielo come il profeta Elia.

“Enoch piacque al Signore e fu rapito, esempio istruttivo per tutte le generazioni”, dice infatti di lui Siracide.

Così lo si ritrova anche nel Nuovo Testamento: “Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via.

Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio” (Ebrei 11, 5).

Il fatto che Enoch sia stato “rapito in Cielo” nel 365° in no della sua vita ha fatto pensare ad alcuni che la sua figura rappresenti la trasformazione in personaggio biblico di un’antica divinità sola­re (l’anno solare è composto di 365 giorni).

D’altronde lo stesso Elia non avrebbe conosciuto la morte poiché «salì nel turbine verso il cielo» con «un Burro di fuoco e cavalli di fuoco» (2Re 2, 11), anch’essi interpretati come simboli d’un Dio del Sole.

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