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LA PSICHIATRIA CON MACDONALD

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Descrizione

Una riflessione critica sugli sviluppi della teoria e della pratica clinica

Dalla metà del secolo scorso a oggi, la clinica psichiatrica ha subito radicali trasformazioni: il passaggio da un approccio descrittivo a quello valutativo, la scoperta dei farmaci psicoattivi, l’enorme ampliamento dei fruitori, l’uso estensivo di test e il gigantesco impatto economico che tutto ciò ha avuto.

Queste grandi trasformazioni sono state un progresso o no? Si è guadagnato o si è perso?

In questo libro, Carlo Faravelli, psichiatra di grande esperienza, ricercatore di rango internazionale, cerca di rispondere a queste domande dal punto di vista di chi queste trasformazioni le ha vissute in prima persona.

L’autore ha attraversato nella sua lunga attività clinica, di ricerca e di didattica un periodo di repentine trasformazioni dei concetti e delle pratiche psichiatriche che ha configurato un’autentica rivoluzione di tutti i parametri clinici e teorici della disciplina.

Ѐ stato uno degli ultimi psichiatri a essersi formato sulla psichiatria precedente il DSM-III, ha potuto lavorare fianco a fianco con colleghi più anziani che avevano vissuto in prima persona l’ingresso degli psicofarmaci nei manicomi e osservato i mutamenti che ne erano derivati, ha conosciuto il lavoro nei manicomi prima della legge 180, ha interagito in prima persona con gli esponenti più rappresentativi della psichiatria mondiale, ed è stato professionalmente presente e attivo in tutti i sostanziali cambiamenti della disciplina degli ultimi cinquant’anni.

Proprio nell’attività dell’insegnamento per la specializzazione ha constatato con sorpresa che i giovani colleghi di recentissima formazione sembravano vivere una psichiatria dell’oggi senza alcun riferimento allo ieri, una destoricizzazione totale, in cui le nozioni e le convenzioni odierne venivano accettate senza alcun tentativo di approfondimento critico, o almeno di inquadramento storico.

Ha avvertito dunque la necessità di tramandare un po’ della sua esperienza per non lasciar cadere il divenire della materia psichiatrica nell’oblio totale, e per far sì che i giovani psichiatri non perdano le radici della professione e le usino per riflettere in misura più critica sulla loro pratica.

Questa la traccia di una narrazione tanto avvincente quanto precisa, tanto vissuta personalmente quanto rigorosamente oggettiva. E MacDonald (o, forse, McDonald?) Il lettore lo scoprirà ben presto, sin dalle prime pagine.

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