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SANTI DEMONI E ORIXAS

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Descrizione

  • Odoya e la mistica del Candomblé

Un culto tradizionale che deriva dall’unione di tante tradizioni spirituali. Il risultato è un insieme unico di riti che permeano la vita di un’intera nazione.

Il Candomblé è un culto sincrético afro-brasiliano nato dall’unione tra i culti africani e il Cattolicesimo, attraverso un processo dinamico e reinterpretativo in continua evoluzione.

Originato dagli schiavi africani nelle piantagioni del Nord del Brasile all’inizio del Novecento, si è poi diffuso ili tutto il paese, anche in grandi metropoli quali Rio de Janeiro e San Paolo, fino a diventare, nel corso dei decenni, un sincretismo popolare e universale praticato anche da ricchi e bianchi.

L’importanza del Candomblé per la cultura brasiliana si coglie nella musica (il samba, l’axé), nella gastronomia (le specialità della cucina di Bahia), nelle arti visive e performative (la capoeira), nei modi di dire e persino nella maniera di pensare.

I protagonisti del culto sono gli Orixás (come Ogum, Xangò e la dea-madre Iemanjà, che si saluta con “Odoyá!”), divinità meravigliose e superbe, ricche di umanità e di vizi, che esercitano un fascino particolare per i propri fedeli, i quali cadono in trance per riceverli.

Il Candomblé insomma è qualcosa di più di una religione: è un modo di intendere la natura, la spiritualità, il rapporto con gli animali e gli altri uomini; una filosofia, se vogliamo, semplice ma profonda; un decodificatore di simbologie universali, di archetipi, di mitologie.

Il Candomblé permea, profuma, condisce il Brasile di oggi; se non ci fosse stato e se non resistesse ancora, questo paese, questa cultura e questo popolo sarebbero profondamente diversi. Quasi irriconoscibili.

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