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MERLINO IL PROFETA

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Descrizione

L’Avventura del Graal è forse, alle origini, il racconto pagano del tentativo prometeico di un eroe per strappare all’Altro Mondo i suoi segreti ed assicurarsi quindi l’onnipotenza, dando al suo regno (questo mondo) una vita e una prosperità sempre rinnovate. Che cosa potrebbe mancare a chi vince la morte? In quest’ipotesi, lo stesso Graal sarebbe un oggetto magico, un corno d’abbondanza il cui possesso garantisce il trionfo definitivo sulle forze della morte. Il mito del Graal è “cristianizzato” (in parte) da Chrétien de Troyes nel suo “Conte du Graal” e (totalmente) da Robert de Boron nel suo “Joseph d’Arimathie.”
Robert risale la storia ed origina il Graal in Oriente (al tempo della Passione), fonda la sua presenza in quell’Inghilterra ancora pagana che diverrà il regno di Artù (il più prestigioso dei rR britannici) e lo racchiude sotto la gelosa custodia di Bron e dei suoi successori. Chi, dunque, trasmetterà il segreto?
Chi leggerà per gli uomini i segni precursori, mantenendo tuttavia un alone d’ombra e di mistero, affinchè si compiano senza ostacoli i disegni divini? Chi altri se non colui che tiene tutta la Storia fra le proprie mani, che può a piacimento commemorarla, predirla o scriverla? Chi se non Merlino il profeta, fondatore della Tavola Rotonda, che disvela le cose dette (passate e future) e la storia del Graal, dalla sua incarnazione alla sua ultima parusìa, annuncio dell’apocalisse arturiana? I vaticini di Merlino sono come una foresta di simboli, in cui le apparizioni e le metamorfosi di animali fantastici si confondono con visioni apocalittiche.
La trilogia qui presentata possiede in sé, proprio come Merlino, le sue mutazioni, le sue mouvances: ma il testo continua (identico e unitario) a interrogare le origini della leggenda, a ricordarle e a renderle eterne nella scrittura.

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