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LA RUSSIA NON ESISTE

28,00

Esaurito

Descrizione

La storia di Nil, che nasce nel 1910, e attraversa mezzo secolo di storia della Russia, prima, e dell’Unione Sovietica poi, entrando a far parte dei centri di potere più oscuri e decisivi. Un grande romanzo storico, in cui figure di fantasia si intrecciano con i protagonisti della storia russa del Novecento.

La vicenda si svolge tra il 1919 e il 1945, in Russia, Ucraina, Crimea: sono gli anni e i luoghi in cui si crearono i fondamenti di ciò che sta avvenendo oggi in Europa Orientale.

Tra la Guerra Civile russa, lo stalinismo, la Seconda Guerra Mondiale, l’involuzione tragica della Russia è vista con gli occhi di un bambino, Nil Kantorovic, che cresce e diventa adulto senza perdere una sua purezza interiore, nonostante le atrocità alle quali lui stesso partecipa, e ai delitti che commette.

Nil si muove nei meandri più oscuri del potere sovietico, tra uomini politici, spie, militari, veri e propri criminali, e incontra lungo la sua strada un centinaio di personaggi, la maggioranza dei quali sono realmente esistiti: tra questi, Stalin e il suo entourage, i vertici della Cekà-NKVD, molte delle vittime delle purghe staliniane, Himmler, il generale Vlasov e i vertici dell’Armata Rossa.

Un imponente affresco storico, tracciato con maestria dall’autore Igor Sibaldi che attraverso una trama travolgente e un protagonista indimenticabile illumina la storia russa del XX secolo e spiega molte delle dinamiche geopolitiche ancora tragicamente attuali.

Nil, nell’estate del 1919, è un bambino timido che pensa alla felicità, quando d’un tratto la Guerra civile travolge il suo piccolo mondo. Rimane solo, diventa uno dei tanti “ragazzini randagi” che nel sud della Russia campano di elemosine, furti e prostituzione.

È il suo apprendistato al coraggio — il coraggio di “non essere mai stanco di vivere”, nonostante tutto. Nei bassifondi, Nil impara a non voltarsi indietro, a sgattaiolare tra gli orrori e a gioire profondamente delle poche cose importanti: la libertà, l’amicizia, l’amore, nella sua banda di mendicanti armati di coltelli finlandesi.

Impara anche a uccidere. E tutto questo gli servirà nella vertiginosa carriera che lo attende. Viene reclutato dalla polizia politica e, come informatore dapprima, poi infiltrato, poi agente con incarichi speciali, vede da vicino i lussi e gli orrori del regime sovietico, l’ascesa e la caduta dei grandi del Cremlino, le stanze degli interrogatori e le esecuzioni nei sotterranei.

I superiori gli si affezionano, perché Nil è bello, affascinante e spesso innamorato: si confidano con lui, lo guidano tra i molti pericoli di quegli anni feroci. Una qualche strana forza sembra proteggerlo sempre, non solo dalla morte ma dall’abbrutimento, dal fanatismo, dal gelido panico in cui tutti intorno a lui stanno precipitando.

I molti maestri di vita ai quali si lega — capi della polizia, contesse, attrici famose, cospiratori, spie, vecchie sapienti — gli svelano, ognuno a suo modo, come affidarsi alla fortuna, all’ispirazione, al futuro che può cominciare in ogni istante, se non ci si lascia frenare dal presente, perché “sei perduto soltanto quando sei ciò che riesci a dire di te stesso”.

Nil continua a scoprire che la vita è un’ininterrotta rivelazione, anche in guerra, oltreconfine, nella Germania nazista, tra altri capi e altri terrori. Attraverso lo sguardo di un protagonista indimenticabile, con spietato realismo e acume Igor Sibaldi ci conduce nel periodo più oscuro di un popolo, in un’epica ricerca della felicità al di là di ogni ostacolo.

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