IL POTERE DI TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE

Descrizione

Un libro che descrive la natura, le cause e le conseguenze delle emozioni negative, illustrandone implicazioni e possibili soluzioni? Non lasciarti sfuggire il libro “Il Potere di Trasformazione delle Emozioni Negative” di Anselm Grün e Bernd Deininger.

Superbia, gola, invidia, ira, avarizia, lussuria e accidia sono i sette peccati capitali della tradizione cristiana. Per secoli la teologia cristiana li ha discussi, considerandoli un grave peccato contro Dio. Oggi noi li colleghiamo a regole rigide, sermoni morali e una visione del mondo ormai superata.

Ma se diamo un’occhiata più da vicino, notiamo che sono ancora molto attuali. Come emozioni e forze negative, dominano la nostra vita e ci rendono infelici. Si tratta, dunque, di comportamenti psicologicamente e spiritualmente deleteri, dannosi per la vita umana.

I sette vizi capitali sono un pericolo perché possiedono ancora oggi una grande forza. Padre Anselm Grün, monaco benedettino autore di bestseller, e lo psicanalista Bernd Deininger li descrivono in questo libro come passioni che dominano l’uomo.

Nello stesso tempo, però, il testo mette in luce che queste forze negative possono essere trasformate in energia vitale positiva. Ma si può farlo solo se si acquisisce familiarità con esse, imparando a riconoscerle e ad affrontarle. Ed è proprio questo che il libro ti insegna a fare.

Ricorrendo a casi-studio dettagliati, il libro unisce l’approccio psicanalitico e quello teologico, offrendo spunti e suggerimenti che possono aiutarti se non desideri più essere controllato da forze negative e vuoi scoprire come trasformarle in forze positive.

Prima è il dottor Deininger a presentare i pericoli da una prospettiva psicoanalitica, illustrando casi significativi che dimostrano concretamente come trasformare l’energia negativa in una forza profìcua per se stessi.

Poi è la volta di Anselm Grün, che cerca una risposta nella sfera spirituale. Ti sarà mostrato come anche nell’arte questo tema ha assunto una grande rilevanza. Basti pensare alle otto litografìe di Alfred Kubin (1914), alle sedici tavole di Marc Chagall (1925) e all’opera di Otto Dix (1933). Nella prima metà del ventesimo secolo, l’argomento era di grande attualità: gli artisti si erano resi conto di quanto i sette peccati capitali compromettessero la vita sociale dell’uomo.

Infine è dedicata particolare attenzione alla raffigurazione dei sette vizi di Hieronymus Bosch, che nel 1505 dipinse una tavola sul soggetto. Bosch usò per ciascun vizio simboli e associazioni tipici della tradizione iconografica sin dal Medioevo.