IL PRINCIPIO GNOSTICO
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Descrizione
Lo gnosticismo o «spirito gnostico» costituisce l’essenza dell’epoca tardo-antica, visibile in Filone, in Origene e persino nell’antignostico Plotino: letteralmente «conoscenza», fa perno sull’angoscia dell’uomo e sull’idea di «fuga dal mondo». Per la sua naturale mescolanza di elementi mitologici e cristiani, ermetici e mistici, non è però circoscrivibile storicamente a un solo ambito, religioso o culturale.
Una prospettiva dualista che, opponendo tenebre e luce, sfera mondana e sfera divina, è il sostrato del pensiero occidentale dall’antichità all’età moderna, ma anche del Novecento con Heidegger, Barth, Benjamin.
Questo stesso è il nucleo della speculazione di Hans Jonas, ed è presentato qui nei suoi lineamenti, frutto di un lungo scavo filologico, come «principio gnostico».
Un pensare la contraddizione, e guadagnare la verità, che diventa modello ermeneutico: sul piano esistenziale si traduce nel rispondere all’angoscia del mondo con il «principio responsabilità» che, rovesciando la gnosi nel senso di appartenenza al reale, ci rende soggetti liberi di agire.
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