LA TORRE
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Descrizione
- Foglio di espressioni varie e Tradizione una
Una lettura che sorprende per il tono anticipatore e quasi profetico di certe analisi politiche e sociali che questa edizione mette in evidenza con un apparato critico di circa 500 note esplicative, biografiche e bibliografiche con cui si contestualizzano i testi, oltre che con vari saggi storici a introduzione della rivista e una appendice dedicati ai suoi collaboratori.
L’ultimo volume della collana “Opere di Julius Evola” è dedicato a La Torre, un quindicinale fondato e diretto dal giovane pensatore che uscì per dieci fascicoli dal febbraio al giugno 1930 quando fu costretto a chiudere per l’ostilità del regime.
Con questa testata il trentaduenne filosofo intendeva – per usare le sue parole – “scendere in campo” portando sul piano della cultura e della politica la sua visione del mondo tradizionale.
Conclusa l’esperienza magico-esoterica del Gruppo di Ur (1927-1929), con gli stessi collaboratori decise di entrare nella vita intellettuale del tempo per cercare di incidervi con le sue posizioni spirituali a tutto campo.
Sulle pagine della Torre, Evola e i suoi amici, fra cui emergevano il giovanissimo Emilio Servadio, l’alpinista Domenico Rudatis e il tradizionalista Guido De Giorgio, affrontarono problemi di politica nazionale e internazionale, filosofia, scienza, religione, antropologia, recensirono romanzi e film, pubblicarono liriche e prose poetiche, polemizzarono senza peli sulla lingua con la stampa dell’epoca.
Un’iniziativa fondamentale per comprendere le intenzioni e le strategie di Evola e del suo gruppo sui vari piani del sapere.
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