ULTIMA CENA DAGLI ESSENI
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Descrizione
- Una nuova e documentata ricostruzione
L’archeologia offre dimostrazioni indirette per la credibilità della fede, ma può sempre, con nuove scoperte, rimettere in questione cose che non si davano per scontate, suggerendo sempre nuove prospettive.
L’autore, pubblicista e conoscitore da vicino delle Terra della Bibbia, che si è già occupato in passato di alcune questioni particolari che hanno avuto una certa eco sulla stampa internazionale.
Il moto dell’acqua nella piscina di Bethesda non era prodotto da un angelo, come un tardivo amanuense ha inserito nel Vangelo di Giovanni, ma da un semplice sifone.
L'”Asino in croce” del Pedagogium del Palatino non è un insulto al critiano Alexamenos, ma la testimonianza che Cristo, come affermato da Tertulliano ed altri, veniva adorato in questo modo. La Via Crucis non è partita dalla Fortezza Antonia, ma dal Palazzo degli Asmonei.
Il Monte di Mosè non è il Nebi Mousa, ma il Serbal. Ora ci viene detto, con una ricca documentazione, che il Cenacolo dell’Ultima Cena era nel cuore del quartiere esseno.
Ciò apre una finestra luminosa sulle ultime ore della vita di Gesù e sulla “Pasqua fiorita”, che doveva essere celebrata senza la mattanza dell’Agnello, secondo l’uso degli Esseni, da chi trovava ospitalità presso di loro.
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