IL DIZIONARIO INFERNALE

Descrizione

La magia in origine ebbe lo scopo di concentrare nell’uomo le forze della natura e di mettere in suo potere l’opera di Dio. Una tal pratica era congiunta alla nozione dei fenomeni dell’universo che nell’antichità si facevano dipendere dalla volontà arbitraria e volubile degli spiriti. Ciò che la religione credeva di ottenere con le preghiere, la magia pretendeva farlo con gli incantesimi, le formule e gli scongiuri.

A mano a mano che le scienze si svincolarono dai ceppi della superstizione, la magia vide restringersi sempre di più il suo dominio. Essa aveva invaso tutte le scienze o, per meglio dire, ne occupava il posto: astronomia, fisica, medicina, chimica, perfino la scrittura e la poesia, tutto nei primordi era posto sotto il dominio della sua tirannide.

Scacciata dapprima dalla scienza dei fenomeni celesti, la magia si rifugiò in quella dell’azione fisica. Poi, espulsa di nuovo dall’esperienza, dal mondo materiale e terrestre, si ritirò nelle scienze fisiologiche e psicologiche, le cui leggi più oscure potevano meno facilmente essere indagate; vi si barricò e continuò a resistervi ancora.

Ma l’illusione si dissipò a poco a poco e tutte le meraviglie che i maghi presumevano di mostrare svanirono appena si tentò di verificarne la realtà. Il mago non apparì più come uno che tiene sotto il suo controllo i fenomeni e gli agenti naturali, ma come un artefice di menzogna, in possesso di certi segreti per adescare l’immaginazione ed evocare innanzi a sé immagini seduttrici.

La lunga e singolare parabola delle scienze occulte può essere ripercorsa tramite le centinaia di voci di questo dizionario che duecento anni fa si districò tra testi noti e meno noti, leggende e fatti storici, allo scopo di offrire ai lettori avidi di sapere un compendio di conoscenze altrimenti difficili da reperire.

La presente opera risale al 1874. È stata compendiata e ridotta da Francesco Piqué partendo dall’edizione del Dictionnaire Infernal del 1825 ed è stata inoltre arricchita con le illustrazioni originali dell’edizione parigina del 1863.