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LA VERITÀ LIBERA TUTTI

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Descrizione

Liberati dalla paura di essere abbandonata e riempiti di un amore che resta

“Sono adulta, almeno nel corpo, ho 51 anni. Ho scoperto però che dentro di me esisteva una bambina ferita, bloccata, che non poteva crescere, che viveva sospesa.

Per lei non esisteva il trascorrere del tempo, il futuro, il presente, esisteva soltanto il passato. Prima di scoprirlo, io rivivevo con lei quell’eterno presente. Sentivo sempre le stesse emozioni.

Ho scoperto che reagivo sempre nello stesso modo. I pensieri che mi apparivano erano i medesimi. Per questo le cose non cambiavano, perché ero io a creare la mia vita sempre nello stesso modo. Anche se gli eventi esterni erano diversi, io li vedevo attraverso lo stesso filtro.

Quella bambina non sapeva vedere altro.

Prima di scoprire dell’esistenza della mia bambina interiore quel dolore era così reale, così pungente, che non mi sembrava ci fosse altra possibilità che appartenesse al momento che stavo vivendo. Sembra incredibile, lo so., come faccio a spiegarvi come è accaduto che lei sia rimasta prigioniera lì, dentro, che non sia cresciuta con me?”

“Perché non riesco ad essere felice, perché questa tristezza così profonda mi toglie il respiro, oppure perché non riesco a proteggermi, non riesco a contenere la rabbia, non mi è possibile andare oltre la paura che troppo spesso mi paralizza, perché?

Perché mi sento rifiutata, sola, non compresa proprio dalle persone che dicono di amarmi e volermi bene? Perché mi sento come un cavallo con il morso troppo stretto, anche se non c’è nessuno che stringe le briglie?

Perché non riesco a dire quello che penso, quello che voglio o non voglio? (O addirittura) perché non so quello che voglio? Perché quando le cose non vanno bene il senso di colpa mi divora, anche quando non ho fatto nulla di sbagliato?

Dovevo comprendere, dovevo avere qualche risposta altrimenti sarei impazzita.

Così ho iniziato un percorso di ricerca e piano piano la nebbia si è diradata, arrivavano risposte che mi aiutavano a comprendermi e a rassicurare quella bambina. Non ero “rotta, fallata” c’era una causa a tutto il tormento, alle scelte disastrose, ma soprattutto ho intravisto un sentiero da percorrere per imparare a non avere paura, a sentirmi al sicuro, addirittura per imparare ad essere felice e a scegliere.

Dimenticavo… prima di iniziare questo nostro viaggio insieme vorrei condividere con voi quella che non è solo una scelta linguistica ma un messaggio, una presa di posizione, forse anche una speranza. Nella nostra letteratura, di qualsiasi genere e tipo si è solidificata una prassi che è quella di parlare del genere umano al maschile.

Quindi se avessi scritto “bambino interiore”, era scontato che mi riferissi sia ai bambini che alle bambine. Se invece avessi scritto “bambina interiore”, mi dovevo riferire per forza solo al genere femminile.

In questo libro io parlerò alternativamente di bambino e bambina e in entrambi i casi, mi riferirò al genere umano. Perché anche il femminile può includere il tutto, perché parlare al femminile non offende la mascolinità, così come parlare al maschile non offende la femminilità.

Perché entrambi sono di pari valore, entrambi hanno pari diritti, entrambi occupano lo stesso spazio, nel mondo e nel linguaggio. Perché la parola ci distingue dagli animali, ed allora vorrei cominciare da qui, con voi questa rivoluzione di valori verso l’armonia e la riconciliazione delle due parti di questo mondo.

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