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LETTERE SULLO YOGA vol. 2°

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Descrizione

Religione, morale, idealismo e yoga. Ragione, scienza e yoga. La sadhana attraverso il lavoro, la meditazione, l’amore e la devozione. Le relazioni umane nello yoga. La sadhana nell’Ashram e fuori di esso.

Da una lettera: In Oriente, specialmente in India, i pensatori metafisici hanno cercato, come in Occidente, di determinare la natura della Verità suprema per mezzo dell’intelletto.

Non hanno però dato al pensiero mentale, quale strumento nella scoperta della Verità, il posto preminente, ma solo uno secondario. Il primo posto è sempre stato attribuito all’intuizione, all’illuminazione e all’esperienza spirituali.
In Occidente è avvenuto esattamente il contrario. Il Pensiero, l’intelletto e la ragione logica sono stati sempre più considerati i mezzi supremi e persino il fine supremo; in filosofia, il Pensiero è l’alfa e l’omega. E’ con la riflessione e la speculazione intellettuale che va scoperta la verità; persino l’esperienza spirituale, se vuole essere considerata valida, è chiamata a superare le prove dell’intelletto: proprio l’opposto della posizione indiana.
Il pensiero occidentale ha inoltre cessato di essere dinamico: ha cercato una teoria delle cose, non una realizzazione.

Se non ci fosse questa differenza, non ci sarebbe motivo per ricercatori come voi di volgersi all’Oriente per trovare una guida; nel campo puramente intellettuale, infatti, i pensatori occidentali sono competenti quanto qualunque saggio orientale. E’ il cammino spirituale, la strada che porta oltre i livelli intellettuali, il passaggio dall’essere esteriore al Sé più profondo a essere stato perduto, a causa dell’eccesso di intellettualità della mente europea.
Sri Aurobindo, uno tra i più importanti filosofi e maestri spirituali dell’India moderna. Nasce il 15 agosto 1872 a Calcutta, studia in Inghilterra dall’età di sette anni, dove fu educato essenzialmente da insegnanti occidentali.

Torna in India nel 1892 alla morte di suo padre. Impara il sanscrito per poter comprendere i testi sacri indiani e si dedica quindi allo yoga secondo i suoi principi, facendo cinque, sei ore al giorno di esercizi di respirazione e concentrazione. In questo periodo incontra anche dei maestri che gli insegnano la meditazione.
Tutta la vita successiva di Aurobindo fu dedicata ad applicare la conoscenza spirituale alla vita concreta e a quella psicvofisica, per arrivare a trasformare la vita stessa e la realtà esteriore. Questa energia di Verità e Coscienza che Sri Aurobindo chiama “sopramentale” è la sola energia che può produrre una trasformazione dinamica davvero integrale e irreversibile della materia.

All’età di 29 anni Sri Aurobindo si sposa, ma sua moglie non saprà seguirlo nel suo cammino. Nel 1906 si trasferisce a Calcutta, nel cuore dell’agitazione politica, viene arrestato nel 1908, rimane in carcere per un anno, dove approfondisce ancora di più la meditazione.
Nel 1926, con l’aiuto di una collaboratrice spirituale, la Madre, fonda lo Sri Aurobindo Ashram. Sri Aurobindo lascia il corpo il 5 Dicembre 1950.

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