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Kahlil Gibran

Khalil Gibran (Jibrān Khalīl Jibrān) nacque a Bisharri, in Libano, nel 1883 e morì a New York nel 1931. Poeta, filosofo, pittore, fu considerato nel mondo arabo il genio della sua epoca. Ma la sua fama si diffuse ben presto oltre i confini del Medio e Vicino Oriente: le sue opere furono tradotte in più di venti lingue e i suoi disegni e dipinti furono esposti nelle grandi capitali del mondo. Il Profeta, pubblicato nel 1923, è considerato un vero capolavoro. Le opere di Gibran nel catalogo Guanda: I segreti del cuore, Le ninfe della valle, II precursore e II folle, II pianto e il sorriso, Sabbia e onda, Versi spirituali.

Era un arabo che parlava in inglese, un libanese di montagna che, creandosi il suo cammino nell’esilio, trovo’ la Libertà e scopri’ una passione senza moderazione per il suo Paese. Era un lettore della Bibbia che parlava come un Soufi, un cristiano che adorava la Gloria dell’Islam, un amante di donne mature che cercava nello specchio delle sue opere la purezza della sua anima. Fu anche pittore. Khalil Gibran nacque nel 1883 e mori’ nel 1931; scopri’ dopo un viaggio a Boston la letteratura e le arti. Tra il 1902 e il 1903 affermo’ il suo talento artistico scrivendo e dipingendo. Protetto da Mary Haskell inizio’ una fitta corrispondenza con ella che si fermerà solo alla sua morte.

Nel 1905 era, a tutti gli effetti, “l’avvocato degli scrittori” che rompeva con la tradizione scritta araba. Nel 1908 pubblico’ il libro “Spiriti Ribelli” che la Chiesa maronita giudico’ eretico. Gibran decise di trasferirsi a Parigi per studiare alle Belle Arti poi nuovamente si installo’, definitivamente, a Boston, da dove inizio’ una importante corrispondenza con lo scrittore libanese May Ziyada che viveva in Egitto. Gibran fondo’ con altri scrittori arabi Il Cenacolo, destinato a soccorrere la “lingua” e tradurre tutti gli autori arabi meritevoli. Nel 1923 pubblico’ il libro che lo fece conoscere al mondo intero: “Il Profeta“. Mori’ il 10 Aprile 1931 dopo aver scritto dei poemi e delle meditazioni che ebbero in seguito un enorme risonanza in Occidente e in Oriente. Questi testi esprimono una forte spiritualità che spingono il lettore verso il suo IO profondo e inducono alla saggezza.

Di se stesso amava dire: “Io sono arrivato qui per vivere nella gloria dell’Amore e nella luce della Bellezza, che sono riflessi di Dio. Su questa Terra io vivo e nessuno potrà cacciarmi dalle Sfere della Vita. Perché attraverso le mie parole cambio la vita, e continuero’ ad esistere, anche da morto“.

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