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Gregg Braden

Gregg Braden è uno scrittore americano. E’ considerato uno dei pionieri della commistione tra spiritualità e scienza. Ha raggiunto la notorietà poiché interprete autorevole del “Fenomeno 2012”, ovvero quella serie di credenze escatologiche secondo le quali la fine del mondo sarebbe dovuta coincidere con il 21 dicembre 2012, l’ultima data presente nel calendario Maya. Formatosi accademicamente come geologo informatico, Gregg lavorò per la Phillips Petroleum durante la crisi energetica del 1970 e fu Sistemista Senior alle dipendenze della Martin Marietta. Nel 1991, divenne il primo Technical Operations Manager di Cisco Systems, dove guidò un team di supporto globale che s’impegnava a garantire e testare l’affidabilità della neonata Internet. In seguito, diventò collaboratore NASA. Da sempre appassionato di luoghi remoti, Gregg ha cercato in essi testi e informazioni che gli consentissero di carpire i segreti del tempo. Questo studio e queste ricerche gli hanno consentito di scrivere libri di grande successo, come L’Effetto Isaia, Il Codice del tempo, La Verità Nascosta – Deep Truth, La Matrix Divina, che mirano a esplorare un’importante premessa: la chiave per il nostro futuro è nella saggezza del nostro passato. I suoi libri sono stati pubblicati in 38 lingue e in 33 paesi diversi.

Il suo interesse più grande è rivolto al ruolo della spiritualità nella tecnologia.
Ciò che ha portato Gregg Braden ad esprimere determinate teorie è stato, più degli studi effettuati da ragazzo e da adulto, l’aver sperimentato la pre-morte, per ben due volte, quando era ancora un bambino.
La prima volta è successo a causa di una scossa elettrica: per la sua eccessiva curiosità, infatti, fu tentato di inserire un filo di rame scoperto direttamente nella presa di corrente. Ciò gli provocò, oltre ad una forte ustione, anche uno shock elettrico molto potente che gli fece perdere conoscenza. Mentre i suoi familiari chiamavano i soccorsi, però, il piccolo Gregg vedeva intorno a sé degli esseri che si prendevano cura delle sue ferite. Quando i medici giunsero da lui, in effetti, non riscontrarono danni, ma soltanto piccoli graffietti che si stavano già rimarginando.
A distanza di poco tempo, Braden ebbe ancora una volta un episodio simile, stavolta a causa di una caduta in piscina. Restando per molto tempo sott’acqua, il cinquenne Gregg perse conoscenza. Si ritrovò, così, a rivivere esattamente la stessa esperienza della volta precedente.

Sopravvissuto a questi due terribili incidenti, il bambino raccontò a sua madre tutto quello che gli era accaduto, aggiungendo che, prima di riacquistare conoscenza, gli esseri intorno a lui gli chiesero se fosse sua intenzione tornare in questa vita.
Braden ci tiene a precisare che quella di tornare è stata una scelta più che consapevole, nonostante la breve permanenza in quella dimensione fosse la cosa più serena e felice che lui avesse mai vissuto.
Lui voleva vivere ancora per scoprire i misteri della vita e i cambiamenti che il mondo avrebbe subìto.
Da grande, dopo aver conseguito importanti risultati in diversi ambiti accademici, la sua sete di conoscenza lo spinse a viaggiare per il mondo e a scoprire i molteplici modi in cui i popoli vivono la loro spiritualità.

Secondo il suo pensiero, ogni organo del nostro corpo è in grado di guarire sé stesso quando vi sono le condizioni ottimali. Queste ultime, però, sono strettamente correlate ai nostri pensieri, alle emozioni, ai sentimenti che proviamo.
Quando tali sensazioni sono negative, ovvero quando si è stressati, nervosi e spaventati, il nostro corpo ne risente e pian piano comincia ad avvertire malesseri.

È molto interessante scoprire in che modo Gregg Braden approfondisce queste sue teorie, sia nei libri che continuano a vendere milioni di copie in America e negli altri continenti, sia nelle conferenze internazionali che egli stesso tiene in diverse parti del mondo.