ALCHIMIA – la magia della sostanza
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Descrizione
Questo libro è nato da anni di lavoro sull’alchimia e da diverse iniziative promosse dall’Università degli Studi Justus-Liebeig di Gießen sulla filosofia ermetica e sull’alchimia. Certamente gli studi sulla storia dell’alchimia non mancano, tuttavia l’approccio di Gebelein vuol essere diverso. È un approccio nuovo rispetto agli studi critico-storici sull’alchimia, che non tengono conto degli alchimisti del XX secolo, ignorati del resto anche dall’“esoterismo” che considera l’alchimia una questione di ordine spirituale o occulto.
Il ponderoso lavoro dello studioso tedesco presenta l’alchimia come una scienza integrale e verte in particolar modo su questi punti: 1. L’alchimia non è morta: è sopravvissuta sotto diverse forme. Potrebbe anche darsi tra l’altro che la trasmutazione degli elementi a bassa energia sia addirittura dimostrabile. 2. La differenza fondamentale tra la chimica, come disciplina delle scienze naturali, e l’alchimia, consiste nella diversa concezione della natura.
L’alchimista asseconda la natura e la porta a compimento; il chimico, invece, considera la natura una specie di “cava” il cui materiale grezzo è utilizzabile e sfruttabile a volontà. Questa differenza risulta particolarmente evidente in Paracelso, nella sua idea dell’alchimia e delle sue finalità. 3. L’alchimia era integrata nel mondo delle idee, nelle spiegazioni del mondo teoricamente garantite, e fino al XVIII secolo veniva accettata come scienza. Il suo declino è iniziato solo col XIX secolo, ma non è mai stata veramente dimenticata.
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