MORTE CEREBRALE E DONAZIONE DEGLI ORGANI
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Descrizione
- I dubbi e le indagini di una madre che ha donato gli organi del figlio
Dopo il caso di Eluana Englaro, un libro di grande attualità e interesse per riflettere sul significato della vita e della morte.
Il confine tra la vita e la morte si fa ancora più sottile quando a parlare è una madre orfana del proprio figlio. Nel 1985 Renate Greinert e suo marito hanno perso Christian a causa di un incidente stradale.
Attraverso il consenso alla donazione degli organi, Christian – dichiarato in stato di morte cerebrale – è stato di aiuto a diversi bambini in Europa.
Ma dopo vent’anni di studi e ricerche sulla medicina dei trapianti, Renate Greinert non ha ancora smesso di domandarsi e domandare se una persona che non ha mai smesso di respirare e il cui cuore non si è mai fermato, si possa considerare un “cadavere”, come sostiene la trapiantologia, o un invece un morente, e quindi come tale una persona ancora in vita.
Renate Greinert parte dalla propria esperienza personale per offrire all’opinione pubblica un quadro completo e il più veritiero possibile su cosa sia oggi la trapiantologia. Una riflessione intensa sulla vita e sulla morte, ma soprattutto su quel delicato momento che è il processo del morire, durante il quale ognuno di noi ha il diritto di essere accompagnato con dignità e amore.
“In questo libro racconto le mie esperienze personali dopo il prelievo degli organi di mio figlio, morto a quindici anni. Totalmente disinformata sulle conseguenze, profondamente sotto choc e assolutamente incapace di comprendere la portata di qualsiasi decisione, ho dato il consenso per l’espianto. Oggi combatto affinchè altri genitori nelle stesse circostanze si possano confrontare per tempo con questo dramma e non debbano arrivare impreparati al momento della decisione.” – Renate Greinert
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