QUADERNI DI YOGA 1
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Descrizione
I “quaderni” di questa collana costituiscono un’esposizione completa, dettagliata e unitaria delle tecniche dello Yoga: dalle posture fisiche al controllo del respiro, dalle kriyâ alle pratiche di meditazione tradizionale, dalla meditazione dinamica e new age al lavoro sui chakra, ma non solo.
L’autrice non si limita a una mera classificazione delle tecniche, ma ne svela il significato più profondo: ne esce un “racconto” dello Yoga non solo chiaro ed esauriente, ma anche appassionato e affascinante, capace di trasportarci nella più bella di tutte le avventure: l’avventura interiore.
Il criterio secondo il quale la collana è stata ideata fa sì che ogni singolo libro, pur facendo parte di un più ampio disegno, possa avere anche una vita indipendente ed essere un’opera di per sé completa e utile.
La chiarezza dell’esposizione e l’ampio utilizzo di disegni rendono la collana fruibile non solo da quanti conducono gruppi di hatha-yoga e di meditazione, e da chi opera nell’ambito delle terapie psicocorporee, ma anche dal lettore che si accosta per la prima volta allo Yoga.
L’autrice infatti, in perfetta sintonia con l’antico insegnamento dei Tantra, ci propone un cammino di autoevoluzione integrale che non si realizza attraverso una fuga nello spirito, ma tramite l’incontro dello spirito e della materia, dell’anima e del corpo, del Cielo e della Terra.
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Da qualunque punto si parta, in qualsiasi direzione ci si muova, dovunque si arrivi, un viaggio interiore è sempre un’esperienza trasformante. La vera conoscenza, la conoscenza di sé, è la trasformazione, poiché l’essere può conoscere solamente attraverso il proprio divenire. Chi non è disposto a lasciare ciò che ha, ad abbandonare ciò che è, a perdere se stesso, non saprà.
Molti fra coloro che si sono dati all’avventura interiore ci hanno lasciato i racconti dei loro viaggi e ci hanno svelato gli strumenti della loro trasformazione. Questi strumenti hanno tutti un aspetto comune: sono sistemi olistici, integrali, sistemi che riguardano l’intera sfera delle potenzialità umane, che coinvolgono l’essere in tutte le sue forme: corpo, emotività, mente e spirito.
Tutti i maestri, orientali e occidentali, antichi e moderni, che ci hanno lasciato il racconto della loro avventura interiore, ci hanno lasciato con esso un invito a partire, un incitamento a tentare e ci hanno fatto comprendere che ogni cammino è unico e che le mete che raggiungeremo non dipendono dagli strumenti che usiamo per viaggiare ma dalla nostra aspirazione interiore. Gli strumenti della conoscenza interiore, le tecniche che impieghiamo per lavorare su noi stessi, il linguaggio che adoperiamo per raffigurare la nostra esperienza, non sono che le forme con le quali rivestiamo la nostra aspirazione interiore. Non esistono tecniche migliori o peggiori: per esempio le tecniche dello Yoga non sono migliori o peggiori di quelle del Tantra o di quelle dello Zen o di quelle della giovane psicologia occidentale. Invece ci sono molte diversità di aspirazione interiore, e sono queste diversità che fanno sì che noi ci troviamo più in sintonia con certe tecniche e meno con certe altre. Infine ogni anima ha la propria missione da compiere, unica e irripetibile, e dunque ogni essere ha un’aspirazione tutta propria. Perciò, benché molti condividano gli stessi strumenti di conoscenza, non esiste un solo cammino uguale a un altro.
La cosa più difficile, il primo e il più grande ostacolo da superare è, comunque, darsi la spinta iniziale: partire, o anche ripartire dopo una lunga sosta. Ogni volta c’è sempre molta zavorra da gettare, e lasciare ciò che si possiede non è una cosa facile per l’uomo. A volte la partenza è forzata, nel senso che l’individuo è spinto ad affrontare il viaggio interiore da un peso psichico che è intervenuto a gravare sulla sua esistenza e lo ha costretto a cercare, viaggiando dentro se stesso, una soluzione liberatoria.
D’altro canto l’essere deve divenire, la vita deve evolvere, l’energia deve continuamente fluire, ogni arresto non può che portare l’essere verso una crisi, e ogni crisi prelude a un cambiamento. Per evitare la crisi non c’è che da permettere incessantemente il divenire del nostro essere e per divenire incessantemente bisogna non attaccarsi mai a nulla, non fare mai propria nessuna cosa, nessuna persona, nessun concetto, nessuna passione. Tutto ciò che oggi ci sembra estremamente vero e giusto è ciò che ci impedisce di scoprire il nostro domani. Un’apertura totale, un’estrema tolleranza, un’assoluta umiltà, un’illimitata libertà interiore sono indispensabili all’avventura senza fine, senza stagnazioni, senza irrigidimenti, senza sofferenza, senza vecchiaia e senza morte.
Quando un essere si avventura dentro se stesso viaggia oltre il tempo e lo spazio, quando si ferma e guarda all’esterno di sé crea il tempo e lo spazio, poiché il tempo e lo spazio non sono che tutto il tempo e lo spazio che si frappongono tra l’essere e il suo divenire. L’errore e il dolore non sono possibili se non all’esterno dell’essere, poiché essi non sono che i frutti del tempo. Nel divenire dell’essere ogni errore si risolve, ogni dolore si dissolve, ogni limite si supera. Ogni avventura interiore ha un valore in sé, non dobbiamo mai attaccarci ai frutti che essa ci porta, poiché ciò determinerebbe il nostro arresto, ma incessantemente dovremmo continuare a viaggiare: compiere la missione per la quale la nostra anima è venuta ed offrire i frutti a Colui dal quale la nostra anima è discesa, continuamente, senza esitazioni.
L’azione è l’espressione del nostro divenire, compiere l’azione è la ragione del nostro essere. Ciò che divide l’essere dall’azione è il nostro giudizio, il nostro pensiero: esso è ciò che rende ogni cosa estremamente difficile e complessa. La mente crea con i propri giudizi una serie di dubbi e di difficoltà all’azione che divengono difficoltà oggettive nella misura in cui noi crediamo alla nostra mente e siamo prigionieri del nostro giudizio. La vera conoscenza, la conoscenza di sé, la conoscenza trasformatrice, è la conoscenza dell’essere, ovvero è il divenire, non è la conoscenza mentale. La conoscenza dell’essere è trasformazione, è azione. La conoscenza mentale è giudizio, quindi è dubbio, è esitazione, è spazio che si frappone fra il conoscente e il conoscibile, è tempo che trascorre, e dunque è errore, è dolore. La conoscenza dell’essere è azione, esperienza, divenire. Conoscere qualcosa attraverso l’essere significa fare esperienza di quella cosa con tutto il proprio essere, significa divenire quella cosa. Conoscere qualcosa attraverso la mente significa semplicemente giudicarla, e non comprenderla.
Per conoscere attraverso il proprio essere bisogna offrire se stessi all’esperienza in modo integrale, senza esitazioni, senza dubbi, e ciò non è possibile se ci si riserva di giudicare prima di sperimentare. Fin da bambini ci è stato insegnato a pensare prima di agire, e ciò è cosa di grande valore se decidiamo di muoverci all’esterno di noi stessi e di avventurarci nel mondo. Ma ciò che è utile per muoverci nel mondo è di ostacolo alla nostra avventura interiore. Un universo meraviglioso è all’interno di noi, una gioia suprema fa battere il nostro cuore, un’energia senza limiti muove la nostra vita. Nessun confine, nessun ostacolo, niente impedisce e niente imprigiona, niente trattiene la vita, l’errore non è possibile, il dolore non è possibile, l’impossibilità non è possibile. Lo vedi? Tu lo vedi questo? Puoi vedere questo? Se tu puoi vedere questo, anche per un solo istante, allora sei libero, libero di viaggiare all’interno di te stesso. E se hai incontrato lo Yoga, lo Yoga sarà il tuo veicolo. Non dare spazio al dubbio, presto arriverai in un luogo che è tutti i luoghi: lì non vi è un Oriente e un Occidente, non vi è storia, non vi è alcuna barriera di mentalità o di cultura. Non porre ostacoli alla tua avventura e non incontrerai limiti. Solo l’occhio che è già in grado di vedere si aprirà. Solo chi è consapevole del proprio sonno si risveglierà. Lo Yoga può condurti molto lontano nei tuoi sogni, nelle tue illusioni, così come può condurti verso il risveglio. Ma chi siamo noi per dire se sia meglio illudersi o ridestarsi? Nessuna illuminazione sarebbe possibile se non vi fosse l’oscurità. Perciò rilassati e gioisci per il buio che culla il tuo sonno così come per la luce che apre i tuoi occhi. Rilassati e gioisci per i tuoi sogni così come per i tuoi risvegli.
Informazioni aggiuntive
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Prima edizione | 1994 |
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