SOPHIA
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Descrizione
- La Sapienza Divina, la Donna, l’Anima e il Corpo
In quest’opera l’autore si è dedicato ad un’illustrazione analitica (ma anche contemplativa) quanto più completa possibile dell’eterna figura archetipica e mitica della Donna divina (il Femminile divino), così come essa compare in diversi generi di trattazioni (metafisico-religiosa e sapienziale, filosofica, teosofica, teologica). L’immagine più pregnante e tradizionale di questa Donna è stata sempre quella della Sophia, ossia la Sapienza divina stessa. E tale identificazione trova peraltro in Platone uno dei primi ed anche più profondi espositori. Egli ci indica infatti nella Sophia quella Sapienza suprema con la quale coincide poi la filosofia stessa quale Eros della conoscenza (filo-sophia).
L’autore sottolinea però più volte che la raffigurazione più completa della Sophia va senz’altro riconosciuta nella metafisica religiosa gnostica ellenica (pre-cristiana), ebraica e cristiana. E per illustrarla egli si rifà al fondamentale testo di LMA Viola (La Gnosi Cristica Integrale) ed inoltre a diversi testi gnostici (specie i Vangeli e la Pistis Sophia). La sua aspirazione alla completezza del quadro presentato lo ha spinto però a prendere in considerazione anche altre raffigurazioni della Sophia, e cioè quelle proprie della Patristica greca, della Sofiologia russa (specie di Solov’ëv e Florenskij), della teologia (Grignion de Monfort), ed infine della filosofia moderna stessa (Edith Stein). In ogni caso la valenza centrale della Donna quale Sapienza divina è apparsa essere quella di via per la conquista della divinità da parte dell’uomo. Ed in questo la Gnosi fa effettivamente da dottrina insuperabilmente paradigmatica.
Nel contesto della riflessione connessa a tale complessiva esposizione di testi e tesi, si sono comunque delineate una serie di questioni critiche di notevole importanza. La principale di esse sta in connessione con la più precisa possibile definizione della natura della Sophia. La quale appare essere ben più trascendente di quanto non venga ammesso nella Sofiologia e soprattutto nella Mariologia cristiana.
In sintesi nella Sophia va sostanzialmente vista la natura femminile che (con tutti i dovuti limiti e prudenze) è da attribuire al Dio trascendente. E qui l’autore ha fatto peraltro notare le innegabili reticenze e gli occultamenti che in queste dottrine confondono non poco la vera identità della figura illustrata. Tuttavia egli ha fatto rilevare la necessità di attribuire il suo giusto valore anche alla dimensione immanente (carnale, personologica ed ecclesiologica) della Donna divina, così come essa viene sottolineata in queste ultime dottrine (con l’accento posto sul ruolo di intermediazione tra immanente e trascendente, che essa comunque svolge). Proprio in relazione a questo, l’autore ha anche sottolineato i rischi innegabili di un intendimento troppo letterale dell’ascesa umana alla divinità (così come esso si presenta nella Gnosi più estrema).
Rischi che la concezione più immanentizzante della Sophia relativizza sensibilmente.
Oltre a ciò l’autore ha anche evidenziato e discusso i vari aspetti della valenza della Sophia quale simbolo centrale dell’animicità nella sua dimensione corporeo-spirituale, ossia in definitiva quale espressione della sostanziale spiritualità del corpo e dell’intero essere.
E proprio in relazione a questo (specie grazie alla filosofia di Edith Stein), egli ha discusso le implicazioni che ciò ha per la definizione di quella che è senz’altro definibile come la specifica “anima femminile”; e ciò con tutte le implicazioni che questo oggi ha anche in relazione alla cosiddetta «questione femminile».
Nel complesso si può dire quindi che quest’opera si sforza di offrire un contributo il più appropriato, completo ed equilibrato possibile, alla riflessione su una tematica che abbraccia una grande varietà di aspetti (da quelli più metafisico-contemplativi e mistici, a quelli più religiosi, etici, esistenziali e civili). E ciò ha importanza anche in relazione alle così fuorvianti interpretazioni della femminilità che si sono diffuse nel mondo negli ultimi secoli.
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