IL POTERE TERAPEUTICO DEL PERDONO
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Descrizione
- Per stare bene con se stessi e con gli altri
In un’epoca dove tutto scorre velocemente senza più tempo e spazio per soffermarsi a meditare e interrogarsi sul proprio agire e sul suo senso, in un periodo storico dominato da grandi conflitti mondiali, dove vengono alimentati l’odio e il risentimento che producono sofferenza e distruzione, si avverte l’esigenza di riflettere sul «perdono».
L’invito che qui viene proposto di imparare a perdonare non ha l’intento moralistico di contrapporre un’azione buona alla cattiveria della vendetta.
Il perdono è oggi una delle forze più rivoluzionarie, controcorrente e costruttive che si possano mettere in campo per migliorare l’esistenza di ognuno di noi. Guardare al nostro presente e al nostro passato, indagando i meccanismi psicologici e le molteplici implicazioni emotive che caratterizzano il nostro vissuto quotidiano, per capire chi siamo e cosa ci spinga a comportarci in un modo o in un altro, serve non solo a comprendere noi stessi, ma anche a entrare in empatia con gli altri, evitando così atteggiamenti giudicanti. Queste pagine saranno una guida lungo l’affascinante sentiero del perdono e ci accompagneranno in un percorso stimolante di conoscenza, accettazione di sé e riconciliazione con gli altri.
Il perdono acquista un significato nuovo: ciò che fino a poco tempo fa si considerava una pratica religiosa strettamente collegata con il cristianesimo, ha assunto un valore altamente terapeutico.
È un cammino che coinvolge passato, presente e futuro. Non riguarda nemmeno quella singola parola, o fatto. Ma è un’azione molto più profonda e complessa che coinvolge l’individuo nella sua totalità.
È il luogo della ridefinizione di sé, in cui si apre una nuova possibilità e un cammino di liberazione interiore, sia per l’offeso che per l’offensore. Si tratta di scoprire una alternativa: la rielaborazione dell’evento doloroso scioglie le catene del desiderio di vendetta in vista di un benessere maggiore.
È un atto creativo, perché, quando si riesce a perdonare, si rompe lo schema fisso di un pensiero che produce sofferenza e assorbe molte energie (dalla Prefazione).
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