SANTO ALESSANDRO SAULI
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Esaurito
Descrizione
Ha davvero tutto: famiglia nobile genovese, che dà senatori e dogi alla Repubblica marinara; attitudine allo studio; alte relazioni che, adolescente, gli procurano la nomina a paggio di corte: quella di Carlo V, signore dEuropa e dAmerica, padrone del mondo. Partendo da lì, uno come lui può arrivare in fretta ai grandi posti. Ma Alessandro Sauli non parte. A 17 anni chiede di entrare fra i Chierici Regolari di San Paolo, detti Barnabiti, perché risiedono presso la chiesa milanese di San Barnaba. Sono preti legati da una regola di vita comune, da severi compiti di studio e dinsegnamento. Uomini di punta del rinnovamento religioso.
“Domando di essere accolto”, dice, “per abbandonarmi totalmente nelle mani dellobbedienza”. Nel segno dellobbedienza si espone a una prova tra le più sgradevoli: compare nella piazza dei mercanti vestito da nobile, ma portando sulle spalle una pesante croce. Si umilia, insomma, a dar spettacolo, esponendosi allo scandalo e alla beffa. E dà inizio a una consuetudine: “Da allora, portar la croce fa parte delle nostre tradizioni familiari. E una delle più care e indimenticabili, perché ogni barnabita inizia il proprio anno di noviziato portando la croce dalla comunità alla chiesa” (P. Luis Origlia Roasio).
Ordinato sacerdote, diviene maestro e formatore di barnabiti, chiamati a esser uomini della croce e del libro, della fede e della cultura strettamente unite, nel XVI secolo come nel XX. Alessandro Sauli, in questopera, è talmente uomo di punta che a soli 34 anni lo fanno già superiore generale. Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, lo vuole suo confessore: “Fatto diligente esame di coscienza di tutti i suoi peccati, li confessò ad Alessandro Sauli… Del suo consiglio pieno di dottrina si giovò moltissimo” (C. Bescapé). Pio V nel 1567 lo nomina vescovo di Aleria, in Corsica, dove cè da fare tutto, compreso lo sfamare i fedeli, vittime di carestie e pirati; e proseguendo col formare preti culturalmente degni, infondendo in loro slancio per levangelizzazione. Per ventanni la Corsica ha in lui un padre e maestro. E morirebbe lì, ma deve poi obbedire a un suo allievo diventato papa, Gregorio XIV, che lo trasferisce a Pavia.
Obbedisce, anche se tanto lavoro lha già sfiancato. Eppure intraprende subito la visita pastorale: non smette di portare la croce, finché un minimo di forze lo sorreggono. Viene per lui lultimo giorno nel dolce scenario dautunno del Piemonte meridionale: a Calosso dAsti, dove accetta lospitalità del signore del luogo. Ma non nei saloni nobili: se ne sta al pianterreno con i lavoranti, vicino alla portineria. E qui, con le prime nebbie fra le colline, muore lApostolo della Corsica. Il corpo ritorna poi a Pavia, dove sarà inumato in cattedrale. Nel 1904, Pio X Sarto lo iscriverà fra i santi.