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LA GEOMETRIA SACRA IN EVIDEON

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Descrizione

Se in Evideon – L’Anima dei colori, Corrado Malanga era riuscito a dimostrare l’esistenza dell’archetipo fondamentale in grado di contenere tutti gli archetipi e tutti i significati simbolici che possiamo trovare nell’Universo, in questo nuovo libro approfondisce il tema, spiegando come applicare la «radice del tutto» alla geometria sacra, espressione che intende non semplicemente la disciplina che studia il modo in cui sono stati costruiti i luoghi di culto in tutti i tempi e i luoghi del mondo, ma una serie di forme e di numeri rappresentativi che descrivono archetipicamente l’Universo virtuale.

Tale geometria include quell’insieme di forme derivanti da simbolismi di natura archetipica – e dunque primordiale – che ognuno di noi porta inconsciamente dentro di sé. Per Malanga, ciascuno di noi non è soltanto il custode di tali strutture, ma soprattutto il creatore di un Universo che si manifesta sempre con le stesse forme, acquisendo pertanto un carattere frattalico, archetipico, simbolico, ideico e del tutto virtuale.

«Il mondo descritto da Evideon, essendo rappresentativo del mattone primordiale, costituisce l’unità costruttiva dell’Universo frattalico, che non è altro che un immenso ologramma non locale».

«Quando Newton ha pensato che esistesse la forza di gravità, per esempio, essa esisteva veramente. Quando Einstein ha compreso, affinando la propria consapevolezza, che lo spazio-tempo poteva piegarsi, la legge di gravità ha smesso di essere valida. Anzi, per meglio dire, da quel momento in poi l’Universo virtuale è cambiato – contemporaneamente nel passato, nel presente e nel futuro – e nella nuova configurazione la legge di gravità è stata invalidata: se prima era valida, adesso non lo è mai stata. Laddove esistono leggi della fisica che vengono ricreate nel tempo, anche le costanti universali devono essere ricalcolate, perché a loro volta si modificano.

Dobbiamo dunque cominciare a pensare che le leggi della fisica siano effettivamente il frutto dell’idea che noi abbiamo dell’Universo, e che di conseguenza siano mutabili nel tempo e nello spazio.»
Corrado Malanga

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