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SANTO - S. ALBERTO DI BUTRIO-a.jpg

SANTO ALBERTO DI BUTRIO

3,20

Esaurito

Descrizione

Sulla vita di Alberto abbiamo pochissime fonti, per nulla esaurienti: alcune righe di un antifonario del sec. XIV (Legé, p. 18), un affresco del sec. XV a Butrio, raffigurante un miracolo di Alberto, un breve di Gregorio VII che menziona la sua morte e l’elezione del suo successore. Tuttavia, nella stesura attuale, questo ultimo documento non sembra autentico. La tradizione popolare dà sant’Alberto come fondatore del monastero di Butrio, nella diocesi di Tortona.
Anche se le notizie relative alla vita di questo santo sono scarse, il suo culto è molto antico e ben documentato. I calendari della diocesi di Tortona il 5 settembre facevano menzione di sant’ Alberto confessore, con Ufficio doppio; anche il sinodo diocesano del 1595 ricordava una chiesa parrocchiale, dedicata a sant’Alberto di Butrio, sotto il titolo: «Abbazia di Sant’Alberto confessore». Sotto l’affresco del XV sec. che si trova nella chiesa abbaziale di Butrio, si può leggere, ancora ben visibile, la scritta: «Sant’Alberto che, alla mensa del Papa, cambia l’acqua in vino». Evidentemente l’affresco allude alla leggenda, secondo la quale Alberto, accusato presso il Sommo Pontefice di non rispettare il digiuno, si recò a Roma per difendersi da questo addebito, e durante il pranzo, alla presenza del Papa e di tre Cardinali, compì il miracolo di cambiare l’acqua in vino, dimostrando così la sua innocenza.
Le reliquie di Alberto si conservano nell’abbazia-parrocchia di Butrio e nella cattedrale di Tortona, e la loro ricognizione fu effettuata il 9 luglio 1900. La sua festa si celebra il 5 settembre.