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c N. 56 – MAGGIO 2010 / GLI ANUNNAKI SBARCANO IN SARDEGNA

8,00

Esaurito

Descrizione

UFO e religione
Le mappe dell’impossibile
The Isis Project: generazione Aliena
La formula nascosta nella Piramide di Dashur
UFO, IFO e segni dal cielo
Convegni a Foggia, Milano e Genova
Una nuova teoria dell’evoluzione
La misteriosa Nubia egiziana
Gaia: il pianeta vivente
Prudenza sì cecità no!

– Gli Anunnaki sbarcano in Sardegna (Betty Galanti)
– UFO e religione – L’Ufologia nella prospettiva cristiana (Roberto La Paglia)
– UFO IFI e segni nel cielo (Roberto La Paglia)
– The Isis Project : generazione aliena (Roberto La Paglia)
– Le mappe dell’impossibile (Gaetano Masciullo)
– La formula nascosta nella piramide di Dashur – 2° parte (Alessio Di Benedetto)
– Una nuova teoria dell’Evoluzione (Ines Cursio)
– Gaia il pianeta vivente (Roberto La Paglia)
– Preudenza sì cecità no! – 3° parte (Angelo carannante)
– Viaggio alla scoperta della mysteriosa nubia egiziana (Stefano Panizza)
– Convegno a Foggia “una nuova visione del mondo”
– Ennio Piccaluga incontra Gianpaolo Giuliani
– Vita intelligente su Marte cover-up

Più volte ho meditato sulla reale possibilità di un’informazione corretta e tempestiva giungendo alla sconfortante conclusione che, nonostante l’apparente libertà di cui godono i nostri media, c’è la reale possibilità che importanti news non giungano all’onore della ribalta, non perché siano poco rilevanti, ma perché tali sono ritenute da chi vaglia le notizie da diffondere. Le motivazioni relative alla validità delle notizie non sembrano essere legate alla qualità e all’importanza delle stesse, ma a considerazioni ben diverse che possono essere politiche, economiche, culturali, religiose o di puro e semplice opportunismo: tutte motivazioni agli antipodi dei criteri di una corretta informazione. Di ciò ho potuto avere prova diretta con la pubblicazione di Ossimoro Marte. Il libro ha avuto un indubbio successo diventando, nel suo settore, uno dei lavori più apprezzati, anche perché alcuni degli argomenti evidenziati riguardavano addirittura indizi e possibili prove dell’esistenza di una civiltà avanzata sul pianeta nostro vicino, con argomenti, considerazioni e particolari fotogra- fici inediti a livello mondiale. La risposta dei lettori è stata entusiasta, così come la reazione dei partecipanti alle mie conferenze. Eppure il tema, pur possedendo la potenziale capacità di un grande impatto mediatico, non ha trovato adeguato riscontro. Francamente, non l’ho mai preteso, tollerando di buon grado la mancata risposta ufficiale agli importanti interrogativi proposti con il mio Ossimoro. Non dello stesso avviso però è il dott. Angelo Carannante, appassionato collaboratore e presidente del Centro Ufologico di Benevento – Mars Group Campano che, interdetto dall’assenza di risposte, ha inviato alle principali Agenzie giornalistiche il seguente comunicato:
“Dopo lo ziqqurat sumero, il Mars Group Campano, annuncia un’altra straordinaria scoperta sul Pianeta Rosso, che non finisce mai di stupire. Oramai, può esser dato per certo che su di esso c’è o c’è stata una civiltà evoluta. Ebbene sembra che, su quel corpo celeste, il direttore della rivista Area di Confine abbia evidenziato quella che sembra essere a tutti gli effetti una miniera a cielo aperto. Nel suo meticoloso lavoro di ricerca, analizzando le immagini provenienti da detto sito, Piccaluga ha osservato con stupore uno strano particolare apparentemente avulso dal paesaggio circostante. La foto assolutamente eccezionale, inviata dalla sonda spaziale europea Mars Express, non lasciava spazio a dubbi. In un dettaglio ingrandito, le pareti sono lavorate in modo simmetrico e regolare, proprio a dimostrazione dell’artificialità del sito. La stessa ESA, prima di rendere pubbliche queste foto “inusuali”, ha aspettato ben due anni, e ciò non può che deporre a favore della probabile natura artificiale del sito marziano. In esso notiamo i tipici terrazzamenti delle miniere a cielo aperto, come sulla Terra. Ma l’elemento dell’immagine di Marte che ha lasciato letteralmente di sasso l’ingegnere è la scritta, sì, proprio una scritta, visibile in alto a sinistra nella foto ESA, composta da caratteri simili a quelli di una scrittura adoperata sulla Terra in tempi antichissimi. Affidata all’attenzione del semiologo Patsy Nicolas di Falco, il grafema è stato decifrato confermando ulteriormente che, con elevata probabilità, siamo in presenza di un sito che di naturale ha ben poco.
Gli esperti, di fronte alla traduzione, non credevano ai loro occhi ed hanno controllato e ricontrollato. Ricapitolando le varie scoperte presenti nel libro, probabilmente abbiamo su Marte: uno ziqqurat come quelli edificati dai Sumeri in Mesopotamia, una miniera a cielo aperto con una scritta che, tradotta secondo un’antica scrittura di analoga derivazione, lascia poco margine a eventuali dubbi.
I Sumeri, in antiche tavolette, hanno sempre raccontato di viaggi da e per Marte compiuti dagli Anunnaki, il popolo venuto dal cielo ed artefice dell’evoluzione della civiltà umana. Pian piano, tutti i tasselli stanno prendendo il loro giusto posto e stanno rivelando strutture intelligenti sul Pianeta Rosso che gli Enti spaziali, non si sa bene perché, tardano a rendere di pubblico dominio.
Si direbbe che, se non siamo di fronte a siti artificiali, la natura, dopo aver imparato a costruire ziqqurat sul suolo marziano, ha anche imparato a scrivere. Ma non è tutto: c’è ancora dell’altro su questo misterioso e affascinante corpo celeste… Il Centro Ufologico di Benevento Mars Group Campano”.
Riuscirà il dott. Carannante ad avere una risposta dai media? Di certo, a quattro anni dalla pubblicazione di Ossimoro Marte, avremo forse dei riscontri in RAI (Voyager) e su SKY con delle già programmate registrazioni. Seguitemi e le sorprese non mancheranno.
(Ennio Piccaluga)