RUOTA DI PREGHIERA (mulinello) / d
44,50€
3 disponibili
Descrizione
- provenienza Tibet
- materiale ferro, rame, ottone, legno
- formato cm. 6,5×26
- peso gr. 188 ca.
Compreso di Mantra all’interno della Ruota
PRAYERWHEEL (Ruota di Preghiera)
Una ruota di preghiera è una forma cilindrica della ruota su un mandrino a base di metallo, legno, pietra, cuoio o grossolani di cotone.
Tradizionalmente, il mantra Om Mani Padme Hum è scritto in sanscrito sul lato esterno della ruota.
Inoltre a volte raffigurato sono Dakini, protettori e molto spesso gli 8 simboli di buon auspicio Ashtamangala.
Il centro del cilindro è un “dell’albero di vita”, spesso in legno o metallo con alcuni mantra scritti o avvolto attorno ad esso.
Molte migliaia (o, nel caso di ruote di preghiera più grandi, milioni) di mantra vengono poi avvolti intorno a questo albero della vita.
Il Mantra Om Mani Padme Hum è più comunemente usato, ma altri mantra può essere utilizzato come bene.
Roteando il mulinello da preghiera, i benefici effetti del mantra, contenuto all’interno del mulinello si espandono, come cerchi nell’acqua, nello spazio, pervadendo tutti gli esseri viventi, in ogni direzione.
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Le prime ruote di preghiera registrate sono state scritte su da un pellegrino cinese intorno al 400 CE in Ladakh.
Il concetto di ruota di preghiera è una manifestazione fisica della frase “girare la ruota del Dharma “, che descrive il modo in cui il Buddha ha insegnato. Ruote di preghiera originati da ‘The School of sutra Shakyamuni, il volume 3 – pagoda e tempio’ in cui si afferma che “coloro che ha configurato il luogo di culto, utilizzare le conoscenze per propagare il Dharma alla gente comune, ci dovrebbe essere un uomo o una donna che sono analfabeti e in grado di leggere il sutra, che dovrebbero quindi impostare la ruota di preghiera per facilitare quelli analfabeti a cantare il sutra, e l’effetto è lo stesso di leggere il sutra ”
Secondo la tradizione tibetana, il lignaggio ruota di preghiera risale al famoso maestro indiano, Arya Nagarjuna. Testi tibetani dicono anche che la pratica è stata insegnata dai maestri buddisti indiani Tilopa e Naropa così come i maestri tibetani Marpa e Milarepa.