KUAN YIN / ceramica
18,50€
1 disponibili
Descrizione
- provenienza Cina
- materiale ceramica
- formato cm. 8x15x7
- peso gr. 156 ca.
Madre della misericordia, madre della compassione e della guarigione, onorificenze, queste, che delineano le caratteristiche dell’amatissima dea cinese Kuan Yin o Guanyin.
Il nome cinese, significa «colei che rivolge lo sguardo al suono.
Guanyin è una pusa (bodhisattva in sanscrito), vale a dire che ha ottenuto l’illuminazione, ma poiché non vuole raggiungere immediatamente il grado di Buddha, si ferma lungo la strada per consentire agli uomini di beneficiare del suo insegnamento. In Cina è chiamata la dea della misericordia, perché si ferma un attimo sul sentiero della Via, per osservare gli uomini e prestare un orecchio comprensivo alle loro disgrazie.
Con un lungo abito bianco che la copre dalla testa ai piedi tiene in mano il vaso di giada e un ramo di salice; indossa un panino, legato in alto, al centro del quale è rappresentato il suo maestro, Buddha Amitābha; la sua pelle è bianca come il latte.
Avrebbe risieduto sul monte Putuo, circondata da una miriade di divinità al suo servizio. È spesso seduta in meditazione con le gambe incrociate o in piedi su una foglia di loto e un’aureola dorata le circonda la testa.
Ma Guanyin è anche migliaia di forme diverse per rappresentare le sue molteplici capacità; può quindi avere da una a undici teste e da due a quattro, anche otto e fino a mille braccia; in Cina esisterebbe un gruppo di otto o trentadue rappresentazioni della Dea. Trentatré forme sono comunemente rappresentate e sarebbero adattate dalla leggenda di Miao-shan.
Lei è “Colei che ascolta i lamenti del mondo”, che libera dalle sofferenze.
Oggi la dea Kwan Yin è oggetto di grande culto, in quanto le viene attribuita la facoltà di guarire coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, proteggendo altresì madri e figli ridotti alla disperazione, e addirittura i marinai sorpresi dalla burrasca.
E’ conosciuta anche come Quan Shi Yin, KuanYin, Quan’rsquo Am (Vietnam), Kannon (Giappone) e Kanin (Bali).
Il mito
Narra la leggenda che Kwan Yin era la figlia di un uomo ricco e crudele che ambiva per lei a un matrimonio di interesse, volto ad aumentare il loro prestigio sociale. Nella speranza di raggiungere l’illuminazione spirituale, la dolce Kwan Yin ha disobbedito al padre, trovando rifugio in un tempio, dove fin dall’inizio si è fatta apprezzare per il suo atteggiamento gentile e caritatevole.
Nondimeno, tale è stata l’ira di suo padre a causa del gesto da lei compiuto, che l’uomo l’ha fatta uccidere.
In virtù delle buone azioni compiute durante la sua breve vita, a Kwan Yin si sono dischiuse le porte del Paradiso dove l’avrebbe attesa un’estasi eterna.
Ma mentre si accingeva a varcare i cancelli del Cielo, Kwan Yin ha udito un grido elevarsi dal di sotto. Era il grido di una persona che soffriva sulla terra, il grido dì qualcuno bisognoso del suo aiuto. In quel preciso istante, essa ha giurato di non abbandonare il mondo degli uomini fintanto che tutti, nessuno escluso, fossero stati ancora in preda a tormento e dolore. In seguito a questa promessa, Kwan Yin è stata trasformata in una Dea.
Il culto
Numerose sono le famiglie cinesi che tengono una statuetta di Kwan Yin in un angolo tranquillo della casa; non di rado queste statuette raffigurano la Dea avvolta in un manto bianco, seduta su di un trono composto da un fiore di loto, mentre stringe fra le braccia un bambino piccolo. Fiori, frutta o incenso vengono deposti in segno di offerta al cospetto di questi templi domestici.
E’ diffusa la credenza secondo cui il fatto di pronunciare il nome di Kwan Yin sortisca il magico effetto di aiutare chi soffre a ricevere conforto. Altri scelgono di recarsi in pellegrinaggio presso il tempio della Dea, situato sul monte Miao Feng Shan; sonagli e altri oggetti rumorosi vengono agitati durante le preghiere, allo scopo di attirare la sua attenzione.
Considerata anche un Bodhisattva che nella Filosofia Buddista, rappresenta un livello d’illuminazione più avanzato rispetto l’Arhat e il Buddha, apparve circa duemila anni fa e fu oggetto di culto e devozione per la dinastia dei song in un periodo storico definito dell’oro per la civiltà cinese, durato circa 300 anni tra il 960 e il 1279, in cui fiorente fu il commercio e l’evoluzione tecnologico di questo periodo. La popolarità del Buddha o Bodhisattva Guan yin è diffusa anche oggi, specialmente in Cina e in Giappone.