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LO ZEN E L’ARTE DI INVECCHIARE BENE

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Descrizione

  • Ovvero: suggerimenti per mantenersi diversamente giovani con ironia e fignità

Lo zen e l’arte di invecchiare bene, prendendo spunto dalla pratica buddista e da altre forme di spiritualità, è un ottimo strumento per imparare a vivere pienamente il presente e per non scappare di fronte alle angosce e timori che spesso appesantiscono l’avvicinarsi alla terza età.

Parlando in prima persona, della sua vita e della sua esperienza di donna sessantacinquenne, l’autrice affronta, con ironia e dignità, le molte tematiche legate alla vecchiaia, ai luoghi comuni, alle paure e alle possibilità offerte da questa nuova “pelle” che col passare del tempo, tutti dobbiamo indossare.

Scrive l’autrice “A mano a mano che invecchio mi trasformo in me stessa. Niente più lavoro, figli adulti che vivono lontani, genitori morti. Non posso caricarmi uno zaino in spalla, non posso ballare l’hip-hop. Chi sono io davvero? Adesso lo scoprirò”.
Il corpo rallenta e alcune volte duole, i nipotini costringono a un esercizio fisico talvolta pesante, la sessualità cambia: questi e molti altri segnali ci dicono che stiamo invecchiando e che è giusto attrezzarci per affrontare al meglio questa età della vita.

Lo zen e l’arte di invecchiare bene è un testo che viene in aiuto fornendoci suggerimenti e spunti per far fronte ad alcuni aspetti di questa fase di passaggio.

L’autrice, grazie a uno sguardo libero e sereno, non nasconde i momenti difficili e dolorosi ma sottolinea soprattutto quello che c’è di buono nell’invecchiare, senza mai perdere il senso dell’umorismo. Attingendo allo zen e ad altre forme di spiritualità, Susan Moon ci insegna a vivere a fondo il presente, a non sfuggire da timori e angosce, a valorizzare le relazioni, la solidarietà e ciò di cui disponiamo.

Lo zen e l’arte di invecchiare bene è un libro insieme ironico e profondo, che aiuta a superare i tanti pregiudizi legati alla vecchiaia nel segno della dignità, dell’ottimismo e della voglia di vivere.

A Berkeley, nella caotica sede dell’associazione Pantere Grigie, le pareti sono tappezzate di manifesti, foto e immagini di persone di età diversa e sotto ciascun volto sono riportate queste parole: «L’età più bella della vita è quella che hai».

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