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L’UNIVERSO SENZA STRINGHE

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Descrizione

  • Fortuna di una teoria e turbamenti della scienza

I fisici teorici di tutto il mondo sono impegnati da decenni nell’elaborazione di una teoria che sia in grado di tenere assieme in un quadro coerente i risultati della meccanica quantistica, da un lato, e della relatività, dall’altro. Al momento, infatti, manca ancora una connessione tra queste due conquiste fondamentali della fisica novecentesca. Siamo allo stallo, a quanto pare.

Negli ultimi anni, tuttavia, si è imposta all’attenzione dei ricercatori una possibile via d’uscita, conosciuta come «teoria delle stringhe», che a molti è parsa la migliore candidata al successo. Di recente, anzi, la teoria delle stringhe ha raggiunto anche il palco mediatico, imponendosi presso i non addetti ai lavori – anche grazie a eccellenti libri di divulgazione – come la piú promettente «teoria del tutto» prossima ventura. Ma una minoranza dei teorici, tra i quali vi è Lee Smolin, non è d’accordo.

La teoria delle stringhe, secondo Smolin, non è neppure una teoria, almeno non nel senso classico del termine, ma soprattutto non ha alcun aggancio possibile, e neppure pensabile, con la realtà empirica; nessuno sbocco sperimentale che possa convalidarla o smentirla. La domanda spontanea che si pone allora è: «Ma è scienza?»
Cosa sta accadendo dunque al mondo della fisica? Com’è possibile che intere scuole di pensiero, nei laboratori e nelle università del mondo intero, si siano legate cosí saldamente a un’idea, certamente suggestiva ed elegante, ma inverificabile, dirottando fondi, risorse e cervelli verso un’unica direzione?
L’universo senza stringhe parla della fisica, ma anche della scienza in generale, parla del cosmo e del mistero dell’energia oscura, ma anche dell’uomo e del suo modo di affrontare la realtà.

Se gli stringhisti si sbagliano, non si possono sbagliare di poco. Se le nuove dimensioni e simmetrie non esistono, gli stringhisti entreranno nel novero degli scienziati che piú hanno fallito, come chi continuò a lavorare sugli epicicli tolemaici mentre Keplero e Galileo procedevano a passo spedito. La loro storia insegnerà come non fare scienza, come non lasciare che una congettura teorica oltrepassi i limiti di ciò che è possibile sostenere in base ad argomenti razionali tanto da perdersi in fantasie.

Se gli stringhisti si sbagliano, non si possono sbagliare di poco. Se le nuove dimensioni e simmetrie non esistono, gli stringhisti entreranno nel novero degli scienziati che piú hanno fallito, come chi continuò a lavorare sugli epicicli tolemaici mentre Keplero e Galileo procedevano a passo spedito. La loro storia insegnerà come non fare scienza, come non lasciare che una congettura teorica oltrepassi i limiti di ciò che è possibile sostenere in base ad argomenti razionali tanto da perdersi in fantasie.

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