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IL MANUALE DI RADIESTESIA

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Come definire la radiestesia?

Il termine radiestesia o radioestesia, deriva dall’accostamento di due radici: l’una latina radius, che significa raggio, e l’altra greca aesthesis (o aistesis) che significa sensazione, sensibilità, percezione. Pertanto il termine sta ad indicare la capacità di percepire una radiazione tramite i sensi.

In particolare, si tratta della percezione di radiazioni non comunemente o facilmente percettibili dai cinque sensi. È una capacità psichica con cui l’essere umano è in grado di percepire le energie cosiddette sottili o extrasensoriali di ogni elemento naturale.

Per dirla con le parole di Aristide Viero, è la possibilità psichica che ha il nostro essere di percepire le energie sottili o extrasensoriali di ogni elemento naturale che irradia energia e quindi la capacità di sapersi porre in risonanza con esso, riuscendo a decodificarlo. Potremmo definirlo una specie di sesto senso.

Boris Farkas sostiene che la radiestesia: va intesa come disciplina paranormale le cui possibilità sono limitate nonché determinate da molti fattori che ci sono parzialmente noti.

Solo recentemente la radiestesia ha potuto diventare quella che oggi siamo in grado di circoscrivere in limiti ben definiti. Fino a poco fa, l’uso del pendolo coincideva con quello della bacchetta rabdomantica, e ciò ha permesso a questi termini di essere quasi sempre sinonimi.

L’arte radiestesica era praticata anche con i nomi di rabdomanzia o arte del rabdomante.

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