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BAGH-I-MUATTAR

14,00

Esaurito

Descrizione

  • Profumi del giardino di Abdullah

L’edizione originale di questo misto di poesia e prosa fu stampata clandestinamente a Parigi nel 1910 in sole duecento copie numerate. Il suo autore, Edward Alexander Crowley, in arte Aleister Crowley, usò il nome di un mai esistito scrittore persiano di Shiraz, Abdullah el Haji, cioè Abdullah il verseggiatore.

Il motivo dell’edizione clandestina è da ricercarsi nell’argomento scandaloso e blasfemo del componimento, che mai avrebbe potuto ottenere il nulla-osta della censura britannica.

Il finto poeta persiano celebra, infatti, con i suoi versi un amore sodomitico, a carattere marcatamente priapico e scatologico, per un quindicenne di nome Habib. Oltre all’argomento osceno, i componimenti e le note che lo corredano sarebbero stati all’epoca tacciati di empietà, dato che Crowley dileggia qualsiasi tipo di monoteismo, prendendosela in particolare con la religione puritana anglosassone, cui appartennero i suoi genitori, e soprattutto col monoteismo islamico.

Il rapporto sodomitico con un giovanotto è, per il mago britannico, la chiave della magia sessuale e dell’accesso ai mondi superiori poiché «nei riti sodomitici debitamente compiuti, ancor più che in quelli della passione eterosessuale, si cela il più grande segreto dell’universo, l’accesso ai giardini di Dio», «la chiave della magia pratica».

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