OZONIS

Descrizione

Negli anni 50, e più precisamente a partire dal 1956, una misteriosa signora, Martha Green, vive un’esperienza completamente fuori dall’ordinario: l’incontro con un vero extraterrestre! Non si tratta però della classica figura aliena che compare in molti film di fantascienza, bensì di un essere dall’aspetto umano, un uomo proveniente da un lontano pianeta chiamato Ozonis. Le sue intenzioni sono pacifiche e il suo aspetto dolce e gentile; Martha non può fare a meno di innamorarsi di lui.

Il racconto che Martha fa del suo incontro con l’uomo che sarebbe diventato il suo compagno in una vita “parallela” su un altro pianeta è un’autentica rivelazione. Rimasto nascosto fino in tempi recenti, quando le condizioni per la sua pubblicazione sono state mature, Ozonis ci presenta una situazione di vita sbalorditiva. Una donna, in apparenza normale, con un marito e dei figli sulla Terra, vive al tempo stesso un’altra esistenza in un pianeta, accanto a un compagno dall’evoluzione più avanzata della nostra, dal quale ha addirittura un bambino.

Ozonis è un libro che cattura l’attenzione, pagina dopo pagina. Scritto in forma di romanzo, è tuttavia difficile inquadrarlo in un contesto preciso. I fatti che Martha racconta sono stupefacenti e risulta assai arduo pensare che sia frutto di fantasia, non fosse altro perché Martha introduce innovazioni tecnologiche (ad esempio la descrizione di un sistema per comunicare molto simile all’odierno Internet) ben difficili da immaginare negli anni ‘50! Seguendo il consiglio di Enrique Barrios, la cosa migliore da fare è probabilmente quella di accostarsi a questo libro con l’apertura mentale necessaria ad accettare realtà assai diverse dalla nostra.

“Conobbi Martha Green nel 1998, durante una sua conferenza vicino a Buenos Aires… Aveva letto il mio libro Ami, un amico dalle stelle e vi aveva trovato molte analogie con il suo manoscritto. Me ne aveva portato una copia in regalo… Quella stessa sera, prima di dormire, gli diedi un’occhiata… Non riuscii a smettere di leggere che alle cinque del mattino…” Enrique Barrios.