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STREGHE SPETTRI E LUPI MANNARI

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Descrizione

  • L’«arte maledetta» in Europa tra Cinquecento e Seicento

Il mondo di una strega europea, alla fine del Cinquecento, comprendeva varie cose: la possibilità di trasformarsi in animale, il commercio con spiriti e fantasmi, la possibilità di rovinare i raccolti e provocare malattie. Eppure, se già in quello stesso periodo ancora molti erano coloro che prestavano fede all’esistenza delle streghe, lo scetticismo iniziava a seminare dubbi.

Questo testo analizza in vari saggi i singoli aspetti del mondo delle streghe (la metamorfosi in lupo mannaro; l’esistenza di demoni e spiriti disincarnati) e, al contempo, le fonti che alimentavano la credenza nell’esistenza delle streghe (in primo luogo la Scrittura e la letteratura greca e latina, ma anche le credenze millenariste che si diffusero nel corso dei secoli XVI-XVII), allo scopo di presentare nei dettagli al lettore il paesaggio mentale delle persone che in quell’epoca credevano che alcuni esseri umani adorassero il diavolo, fossero capaci di guastare raccolti e uccidere il bestiame, e, più in generale, fossero agenti del male.

In questa ricostruzione, molte cose sorprendenti emergono: che i cacciatori di streghe, talora, erano più preoccupati di limitare le cacce che di alimentarle, che coloro che erano più scettici al riguardo della stregoneria di rado abbandonavano tale credenza in nome della ragione e del materialismo, e soprattutto che, benché il fenomeno stregoneria così come lo conobbe il secolo XVI sia ormai finito pezzi importanti del mondo delle streghe sopravvivono ancora oggi e agiscono tra di noi.

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