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IL RICHIAMO DELLA GRANDE MADRE

15,50

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Descrizione

Questo libro è un’opera molto particolare realizzata nell’arco di cinque anni e divisa in due parti più o meno della stessa grandezza.
La prima è indirizzata alla parte inconscia del lettore, l’ho finita di scrivere nel 1998 ed è sotto forma di romanzo, con una storia gradevole adatta ad un pubblico vasto.

Il protagonista è il bambino che abbandona la sua cameretta per affrontare un viaggio senza tempo attraverso uno strano scenario che è la sua mente. Ad esempio affronta e vince il Drago dagli occhi rossi che rappresenta il narcisismo, quando invece tutti gli altri che hanno tentato sono stati divorati da lui e sono morti. Più s’immerge in questo paesaggio fiabesco fra foschie luminose e fatine fluorescenti, più regredisce abbandonando i suoi pregiudizi, le sue false convinzioni e tutto il suo pensiero automatico fino all’iniziazione, dove sarà concepito di nuovo, all’interno del caldo utero della Grande Madre, e rinascerà in un nuovo mondo, o lo stesso mondo visto con occhi diversi.

Una brillante ed onirica metafora sull’Uomo d’oggi, l’uomo senza volto che invece di scegliere i suoi pensieri ed agire spinto dalle sue idee, si muove guidato da reazioni inconsce, la maggior parte delle quali acquisite per imitazione, senza avere più la possibilità di essere l’autore del suo stesso pensiero. Non si osserva, non comunica, non è capace di ascoltare, non ha nessun rapporto umano con chi gli è vicino, non ama. Semplicemente non vive.

La seconda metà del libro dal titolo Divagazioni è indirizzata alla mente razionale, ed è una raccolta ordinata cronologicamente di conferenze che ho tenuto nell’arco del 1999 di fronte ad un ristretto gruppo di interessati, poi registrate e trascritte su carta.
La mia voce, in questa seconda sede, si offre come utile guida tra gli anfratti di un invisibile labirinto a piani paralleli i cui mattoni sono fatti di psicologia del profondo, filosofia ed esoterismo, fuse insieme in un’unica ed omogenea sostanza.

Seguendo come filo conduttore il romanzo della prima parte, ho potuto esporre dettagliatamente, in maniera colloquiale, chiara e diretta, il mio pensiero, sempre orientato verso la soluzione dei problemi reali della vita quotidiana, come ad esempio, la comunicazione, i rapporti reali fra le persone, le sensazioni di disagio e la ricerca del piacere. Si apriranno, una alla volta le porte che proteggono una realtà nascosta che va oltre l’immaginabile, e l’avventuroso che ha sufficiente determinazione da addentrarsi in questi passaggi esplorerà i meandri oscuri della psiche umana, trovandosi talvolta di fronte ai suoi volti meno familiari.

Una peculiarità di questo scritto è che in ogni momento dell’avventura del protagonista, la forma del testo (lo stile, la punteggiatura, la lunghezza delle frasi e la loro disposizione nello spazio) rispecchia i cambiamenti che stanno avvenendo nella sua mente, nel suo modo di pensare e di sentire. Ad esempio, se il protagonista è confuso, il testo sarà scritto in maniera confusa, se non ricorda, allora il testo sarà scritto in maniera da indurre potenzialmente un’amnesia nel lettore, stessa cosa per il senso di introspezione e per ogni altro tipo di sensazione. Infine quando il nostro piccolo eroe s’immergerà nel liquido amniotico, tutta la favola assumerà le forme morbide ed evanescenti dei sogni, e sarà fatta di immagini, simboli, stimoli in una sequenza di associazioni dirette inconsce…

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