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GESÙ VISTO DA UN KABBALISTA

16,00

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Descrizione

Kabbalah, parola che spesso evoca qualcosa di estremamente nascosto, spesso un poco probabile mix tra esoterismo, mistica, ermetismo, magia e religione; nonché gioco dei numeri.

Sostanzialmente potremmo riassumere tutto questo con un solo termine, accattivante e affascinante: “mistero”. Tutto questo fondamentalmente non è errato, perché ogni disciplina definita mistica o esoterica ha uno o più “sottoboschi”, e in un certo senso la “mitizzazione” diventa quasi una conseguenza logica.

Quello però che l’autore vuole mettere in risalto in “Gesù, Visto da un Kabbalista” è quello che è il vero pilastro della Kabbalah, e il fondamento del lavoro di ogni kabbalista, ovvero, l’azione.

La Kabbalah in sostanza è un percorso, è un cammino che accompagna l’essere umano per tutto questo passaggio terreno, e allora la sua importanza si fonda sulla nostra vita di tutti i giorni, su piccole regole che dobbiamo seguire nell’ambito della nostra interiorità, ma anche atteggiamenti e comportamenti verso il mondo e le persone che ci circondano, perché il kabbalista vive ben saldo, con i piedi attaccati a terra, ma contemporaneamente ben conscio della sua spiritualità, manifestando nel connubio spirito-materia la perfetta realizzazione del suo percorso, e non una mera contrapposizione come purtroppo oggi spesso si legge e si sente.

Un po’ di storia, mista a teoria e pratica centrano quello che è il messaggio e l’intento di Ferdinando Moshe Pitari in questo suo lavoro: portare la Kabbalah per un po’ fuori dal mito, e nella biblioteca “umanistica” del lettore.

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