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CALCEDONIO BLU grezzo / b

4,40

Esaurito

Descrizione

  • formato cm. 4x5x2,2
  • peso gr. 35 ca.

N.B. le pietre grezze variano in continuazione di peso e prezzo, per un’acquisto richiedere la conferma dell’articolo

CALCEDONIO BLU

– COLORE: molto variabile come tonalità e combinazioni: incolore, bianco, scala di grigi, nero, verde, rosso, giallo-arancio, viola, blu
– LUCENTEZZA: da vitrea a cerosa
– TRASPARENZA: da trasparente a translucida
– DUREZZA: 6 – 7
– CLASSE: ossidi
– SISTEMA: trigonale
– GIACIMENTI: Brasile, Uruguay

CENNI STORICI:

il nome deriva dal greco chalkedónios da Chalkédon, antica città della Bitinia. Tutte le varietà sono considerate pietre dure e utilizzate a scopo ornamentale.Tra i giacimenti antichi ricordiamo quelli indiani dello Stato di Bombay e quelli toscani della zona di Volterra, sfruttati in epoca etrusca.

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NOTIZIE

II calcedonio è il nome generico che viene dato al quarzo quando si presenta in masse compatte microcristalline. Il nome deriva dal greco chalkedónios da Chalkédon, cioè Calcedonia, antica città della Bitinia.
Tutte le varietà sono considerate pietre dure e utilizzate a scopo ornamentale.

Il calcedonio si presenta generalmente in forma di croste o masse concrezionarie, di colore uniforme o zonate con striature colorate di varie tonalità. Sono frequenti gli aggregati tondeggianti (mammellonari o botroidali) e nodulari.
La struttura è costituita da fibre criptocristalline isorientate e in misura minore da aggregati microgranulari.
La colorazione – molto variabile – dipende dalle impurezze presenti nel reticolo cristallino.

A seconda della colorazione e dell’aspetto, il calcedonio prende varie denominazioni:
Il calcedonio comune, il calcedonio azzurro ed il calcedonio giallo: il primo ha un colore grigio azzurrognolo, biancastro o beige uniforme, ma non mancano i campioni di colore bianco-cera, azzurrognolo diafano o rosa-lilla.
Il secondo ha una colorazione azzurro cenerino, azzurro lilla o azzurro violetto vivace, quest’ultima è la varietà più pregiata, ma anche i campioni provenienti dall’africa non sono dameno.
Il terzo non presenta mai una colorazione uniforme nei campioni naturali.
agata: è la varietà zonata con strie di colorazione molto variabile (bianco, marrone, blu, nero, verde, rosa etc…).
È il tipico prodotto di precipitazione da soluzione idrotermale in rocce magmatiche e si associa frequentemente a quarzo cristallino (quarzo ialino e ametista).
Può presentare inclusioni significative di acqua (enidro).
corniola: una varietà di calcedonio con inclusioni di minerali ferrosi da alterazione come limonite o ematite, caratterizzata da un colore rosso-giallo arancio.
crisoprasio: un calcedonio traslucido e nickelifero con una colore uniforme tipicamente verde chiaro/giallo-verde.
diaspro: sono così chiamati i calcedoni opachi e di colorazione uniforme.
I colori più comuni sono le tonalità di rosso, viola e verde cupo.
eliotropio: verde con macchie rosso-arancio dovute a inclusione di idrossidi di ferro.
onice: opaco o semi-opaco, di colore uniforme che copre le tonalità rosso-bruno e l’intera gamma di grigi fino al nero.
Se rinvenibile in forma massiva e stratificata prende il nome di selce: un materiale molto utilizzato dall’uomo nella preistoria per la preparazione di oggetti affilati e monili.
Quando è stratificato e gli strati hanno colori contrastanti, si presta alla realizzazione di cammei.
sarda: è una sottovarietà di corniola più scura ma meno luminosa per via della sua colorazione bruna.
corniola-agata: è una sorta di incrocio tra i due minerali, presenta la colorazione della corniola, ma guardandola attentamente mostra la struttura della corniola.
sardonice: come la precedente è una sorta di incrocio, ma stavolta tra la sarda e l’onice.
Secondo le credenze astrologiche insieme all’olivina è la pietra dei nati sotto il segno del Leone.

L’ambiente di formazione comune è quello filoniano-idrotermale di bassa temperatura (per esempio nella cavità interna dei geodi) e metamorfico.
Una genesi secondaria, per via della durezza del quarzo, è quella nelle rocce sedimentarie detritiche.
Talvolta il calcedonio si può formare anche per trasformazione ricostruttiva dall’opale (che ha una struttura disordinata e parzialmente instabile).